CULTURA

Dai classici agli erbari, la biblioteca di Marsili

La mandragora illustrata e immaginaria contenuta nel manoscritto quattrocentesco di area veneta De herbarum virtutibus, che alterna immagini astratte (o fantastiche) a raffigurazioni naturalistiche, l’elegante bellezza della rarissima xilografia del 1671 Innocentia victrix, testo in tre alfabeti cinesi (antico, moderno e corsivo) su fogli doppi di carta di riso, con diversi memoriali presentati dai Gesuiti e la sentenza con cui l’imperatore Kang-xi ordinava di liberare i missionari imprigionati a Canton. Sono due opere che subito incantano ma, curiosando, da un tavolo espositivo all’altro, ecco spuntare uno dei cinque volumi della Storia naturale degli uccelli di Saverio Manetti, con incisioni acquerellate del 1769, sistemato in una teca tra le vetrine, disposte lungo le pareti, che conservano uccelli impagliati del Museo di Zoologia. E ancora, La serenata di Ciapino e Il lamento della Ghita Stanze rusticali (1750) con incisioni su disegno del Piazzetta, il volume Herbarum vivae eicones (1532) di Otto Brunfels, erbario che testimonia la svolta realistica dell’illustrazione botanica del XVI secolo, e la Histoire de la nauigation (1619) di Jan Huygen van Linschoten, con le grandi carte geografiche. Sono i gioielli di un'esposizione originale e preziosa accolta in uno spazio altrettanto prezioso, da alcuni anni chiuso al pubblico e ora svelato: Giovanni Marsili (1727-1795). La biblioteca del prefetto dell’Orto botanico di Padova è ospitata nel magnifico salone Dorigny al piano nobile di Palazzo Cavalli (sala che prende il nome da Louis Dorigny che lo affrescò agli inizi del XVIII secolo), visitabile dal 4 ottobre al 4 novembre, proprio in occasione della mostra dei 63 volumi scelti della collezione.

Botanico (laureato e docente all’università di Padova), viaggiatore e scienziato, bibliofilo e poeta, studioso dei classici e delle discipline antiquarie, Marsili fu prefetto dell’Orto botanico di Padova dal 1760 al 1794 e appassionato collezionista di libri. La sua ricca raccolta comprende oltre 2500 volumi - catalogati in un manoscritto di 112 carte non numerate, scritte da entrambi i lati, con legatura in cartone -, tra classici greci e latini, erbari illustrati, opere di medicina e anatomia, testi di zoologia, geografia, viaggi d’esplorazione e di letteratura contemporanea, libri sulle antichità, sugli usi e costumi passati e presenti. Patrimonio e nucleo fondante della biblioteca dell'Orto botanico, negli anni Venti del Novecento, per decisione dell’allora prefetto dell’Orto botanico Giuseppe Gola, la collezione fu frazionata con la cessione dei volumi doppi e delle opere di argomento non botanico alla Biblioteca universitaria. La collaborazione tra Sistema bibliotecario di ateneo dell’università di Padova e Biblioteca universitaria del ministero dei Beni culturali ha permesso di ricostruire l’intero fondo e realizzare, oltre all'esposizione a Palazzo Cavalli, anche una mostra virtuale per permettere a studiosi e cittadini di sfogliare i libri esposti e conoscere meglio Marsili, la sua biblioteca e il suo tempo. Nella cornice dei 100 giorni a Palazzo Cavalli, il 12 ottobre, alle 16, è in programma un incontro con il professor Alessandro Minelli, coordinatore scientifico della mostra, sul tema Da Vallisneri a Marsili - Un secolo di storia naturale fra Padova e l’Europa.

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