CULTURA

Ginzburg: “I maestri elementari sono il pilastro della società”

Carlo Ginzburg, dall’alto di 73 anni ben portati e di una vita trascorsa a studiare, non ha dubbi: “Lettura è una parola che denota attività diverse, è una parola densa, opaca, con una quantità di significati. Il leggere è un’attività sottoteorizzata: non conosco riflessioni adeguate all’importanza dell’oggetto. Il continente della lettura è sempre più complesso, sempre meno noto”. Lo abbiamo incontrato nella sala della Fondazione Gramsci alla tavola rotonda organizzata da “Artelibro”, il festival del libro d’arte organizzato ogni anno da Giovanna Pesci Enriques a Bologna.

Va detto che Ginzburg, l’autore dei Benandanti, di Indagini su Piero, di Il formaggio e i vermi e molti altri libri è un po’ ingeneroso verso gli storici della lettura: in fondo libri come quelli di Lucien Febrvre e Henri-Jean Martin, La nascita del libro, di Roger Chartier, L’ordine dei libri e di Elizabeth Eisenstein, The printing press as an agent of change,  hanno dato un contributo fondamentale alla nostra comprensione del fenomeno. E, più recentemente, Umberto Eco, Jean-Claude Carrière, Luciano Canfora, Gino Roncaglia hanno ugualmente lavorato proficuamente sulla lettura.

Ciò nonostante, Ginzburg è impaziente verso i suoi colleghi: “Sento molti piagnistei su Google e sul fatto che esso promuove una lettura selettiva: ma la lettura selettiva esiste da secoli! Ha origine con l’introduzione degli indici nei libri, che servivano ai predicatori per trovare più rapidamente nella Bibbia il tema del sermone della domenica. La lettura si è modificata lentamente nel corso della storia”.

Il tema della tavola rotonda con Chiara Daniele, Paolo Mencarelli e Antonella Agnoli erano le collane editoriali: Chiara Daniele, della fondazione Feltrinelli, ha raccontato l’affascinante storia dell’Universale Economica, la collana con il marchio del Canguro promossa nel 1948 dal PCI per diffondere testi dell’illuminismo, libri di scienza  e romanzi progressisti tra militanti e simpatizzanti. Negli anni Cinquanta, la collana raggiunse tirature che oggi farebbero la felicità degli editori: 35.000 copie per i libri di Pascal, Diderot, Voltaire, oltre che per L’origine dell’uomo di Darwin, Storia di una capinera di Verga, le Memorie di Leopardi. Quando la Cooperativa libraria del libro popolare non riuscì più a reggere l’impresa, l’Universale Economica passò alla Feltrinelli, che ora annuncia un restyling della collana e il suo rilancio per il 2 gennaio prossimo.

Ginzburg è convinto che la pubblicazione di libri in collane ben curate possa aiutare la diffusione della lettura ma solo se, a monte, si valorizza il ruolo della scuola: “Oggi si legge in tante maniere, dobbiamo sapere che leggere è difficile. Come diceva Antonio Gramsci, Imparare a studiare significa imparare una disciplina fisica. Occorre promuovere una lettura critica, che faccia resistenza alla brutale invasione dei bestseller. La lettura lenta, quella che ci fa restare su una pagina ore, o anche giorni, è una tecnica e va insegnata. Dove? Ovviamente a scuola, alle elementari. I maestri sono un mestiere decisivo per qualsiasi società”.

 

Fabrizio Tonello

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