SOCIETÀ
Un telefono da leggere, per tutti
progetto Worldreader in Tanzania
Ci sono scrittori che possono cambiare la vita dei bambini dei Paesi in via di sviluppo trasmettendo loro l’amore per la conoscenza. Ci sono autori capaci di scrivere libri che possono trasformare la lettura in un gioco di scoperte tra narrazioni e apprendimento. Scrittori che vogliono che i bimbi si innamorino della lettura accendendo la scintilla della loro immaginazione, che incontrino pagine capaci di liberare quel potenziale di curiosità che diventa passione per la conoscenza. Libri diversi, per ogni bambino: perché l'ispirazione può venire da un libro di astronauti, si può rimanere incantati da favole che parlano di ragni difficili o vedere la fantasia accendersi con i classici.
In molti paesi, però, portare i libri fra le mani dei bambini (e anche degli adulti) è un’impresa. In quei luoghi dove i libri di carta sono un lusso quasi irraggiungibile, le biblioteche sono biblioteche su un cammello o non ci sono proprio e le scuole non hanno testi scolastici, il cellulare può essere la soluzione: può infatti contribuire a trasformare la lettura in un gioco da ragazzi e rappresentare il futuro della formazione, perché nelle sue versioni base è diffuso quasi ovunque. Anche dove di libri non ce ne sono.
Qualche giorno fa è stata lanciata Worldreader mobile, un’app che permette di scaricare libri digitali su cellulari poco evoluti di tipo feature phone che operano su reti 2G: grazie a questa app gratuita, è possibile accedere attraverso la rete mobile a una libreria virtuale che conta attualmente 1200 titoli tra romanzi, testi scolastici e manuali relativi alla salute. Libri che diventano così disponibili in luoghi nei quali spesso le biblioteche reali non esistono, sono chiuse o contengono testi antiquati.
Fondata nel 2009 da John David Risher con la collaborazione di Colin McElwee, Worldreader è un’organizzazione no-profit con sede a San Francisco e a Barcellona che si occupa di mettere migliaia di libri a disposizione degli studenti e degli insegnanti dei paesi in via di sviluppo. Risher, laureato in economia a Princeton e ad Harvard, ex dirigente di Microsoft e Amazon, ebbe l’idea di creare Worldreader a seguito di alcune esperienze durante un viaggio intorno al mondo durato un anno e intrapreso con la famiglia. Dopo aver prestato servizio volontario con le figlie come insegnante in una scuola in Cina e dopo aver visitato un orfanotrofio in Ecuador si rese conto di come la tecnologia e-reader potesse offrire ai bambini di zone remote e non servite dalle infrastrutture un accesso ai libri e quindi all’esperienza della lettura.
Worldreader digitalizza i libri delle case editrici dell'Africa sub-sahariana e si occupa della loro distribuzione tramite canali di vendita di ebook, come Amazon. Con il ricavato vengono acquistati e-reader ed ebook di libri di testo e di fiabe per le scuole e le organizzazioni che partecipano al programma. E siccome i contenuti digitali, come ben sappiamo, sono soggetti a una giungla di tutele derivanti da diritti di autori e diritti di editori, Risher ha pensato di aprire alleanze con molti editori – tra i quali Random House, Penguin, Simon&Schuster, Longhorn Publishers, Smartline Publishers, editori africani e internazionali – che si sono resi disponibili a collaborare nella creazione di un catalogo di libri digitali. Numerosi anche gli autori di libri scolastici o di romanzi contemporanei che hanno concesso diritti di distribuzione gratuita per Worldreader su dispositivo mobile.
Per agevolare l’accesso ai contenuti, l’organizzazione no-profit di Risher opera insieme a BiNu, una piattaforma che migliora la connettività internet; i dati vengono elaborati “on the cloud” e compressi per uno scarico veloce ed economico, fattori essenziali in molte aree nelle quali la telefonia mobile costituisce il solo canale di comunicazione a disposizione, ma funziona con prestazioni spesso molto diverse da quelle dei paesi sviluppati. L'Africa, in particolare, è attualmente al secondo posto nel mercato di telefonia mobile mondiale tanto che in alcuni paesi - tra cui Botswana, Gabon e Namibia - ci sono più abbonamenti cellulari che abitanti, ma la situazione delle infrastrutture per la connettività non è per nulla uniforme. Perché l’apprendimento mobile abbia un ampio impatto, è quindi essenziale che le iniziative possano soddisfare l'intera gamma di contesti tecnologici.
Le difficoltà da superare sono molte, ma la scelta di Risher e McElwee di portare i libri ai lettori attraverso i cellulari sembra funzionare: ad oggi, Worldreader conta 500.000 lettori e ha distribuito milioni di ebook. Solo in gennaio ne sono stati scaricati 17.000 soprattutto in India, dove vivono 106.000 utenti e l'app viene utilizzata da genitori e insegnanti, soprattutto se per il testo non sono necessari evoluti smartphone. Un successo che apre possibilità importanti per la diffusione della lettura e della formazione in un momento di difficoltà dei programmi di scolarizzazione.
Antonella De Robbio