SCIENZA E RICERCA

La biologia di oggi e quella di domani

Dal 30 gennaio al 1 febbraio si tiene presso la sala delle colonne dell'Orto Botanico il terzo retreat del dipartimento di biologia dell'ateneo di Padova. La biologia oggi è una scienza multidisciplinare, che si confronta con problemi complessi, dalla ricerca di efficaci terapie antitumorali alla biologia vegetale, dalla genetica all'evoluzione.

Per noi è ormai una tradizione, è bene che ci si parli e ci si dica quali sono le ricerche in corso affinché ciascuno conosca ciò che fanno i propri vicini” ha commentato Gerolamo Lanfranchi, direttore del dipartimento di biologia.

Il raduno scientifico di quest'anno è particolarmente importante in quanto vengono presentati per la prima volta parte dei risultati relativi al progetto di eccellenza finanziato l'anno scorso dal ministero. In quell'occasione Padova aveva fatto incetta di finanziamenti, con 13 dipartimenti su 15 finanziati. Tra questi anche quello di biologia. “Abbiamo un comitato di revisori qui presente che seguirà i lavori di questo progetto d'eccellenza per tutti e cinque gli anni del suo svolgimento”.

Ad aprire le danze è stato il Prof. Stefano Piccolo, collega del dipartimento di medicina molecolare, vicino tematicamente agli interessi del dipartimento di biologia. “L'argomento che ha affrontato rientra esattamente nelle tematiche di sviluppo del progetto di eccellenza: riguarda i segnali nella biologia” ha spiegato Lanfranchi.

Professore di biologia molecolare e membro di Embo (European molecular biology organization), le ricerche del Prof. Piccolo hanno dato contributi fondamentali nel campo della biologia dello sviluppo e della biologia dei tumori. In particolare ha scoperto dei segnali molecolari molto importanti, chiamati YAP e TAZ, che si occupano di regolare la trascrizione nei processi di sviluppo cellulare, fondamentali anche per comprendere l'oncogenesi. Nei tumori, YAP e TAZ sono in grado di riprogrammare le cellule cancerogene in cellule staminali: così facendo favoriscono la crescita del tumore. Proprio per questo, YAP e TAZ rappresentano degli ottimi candidati per sviluppare terapie specifiche in ambito di medicina oncologica e rigenerativa.

A portare i saluti istituzionali anche il rettore Rosario Rizzuto. “È stata importante la visita del rettore non solo per il riconoscimento delle nostre attività di ricerca” ha dichiarato Lanfranchi, “ma anche per darci un indirizzo di quelli che dovranno essere i nostri sviluppi futuri, anche e soprattutto nella didattica. Dobbiamo affrontare le richieste di valutazione dell'università che ci chiedono di aumentare il numero di laureati e il numero di iscritti. Sarà un grosso cambiamento per noi, perché i nostri corsi sono organizzati per un numero relativamente basso di studenti. I nostri corsi dedicano molto spazio alla parte sperimentale e i laboratori affinché siano utili devono essere progettati per un numero ristretto di studenti. Però dobbiamo cogliere questa richiesta del rettore e muoverci per una maggiore apertura”.

Il rettore ha anche espresso pieno appoggio al dipartimento di biologia relativamente alla presa di posizione contro l'Ordine nazionale dei biologi. “Devo dire che l'appoggio del rettore è molto confortante ed è una presa di posizione, quella dei docenti di biologia, doverosa, che prima o poi doveva essere fatta. Noi speriamo che sia una situazione contingente. La dirigenza dell'ordine dei biologi non è in linea con il pensiero scientifico. E siccome è un ordine riconosciuto che rilascia titoli legali non è stato possibile, per noi, restare in silenzio”. I docenti del dipartimento di biologia hanno infatti tolto la disponibilità a sedere nelle commissioni per l'esame di stato dei biologi. “Certo sarà un temporaneo, speriamo, disagio per i nostri studenti” conclude Lanfranchi, “ma la presa di posizione ufficiale del dipartimento di biologia ha visto anche l'appoggio completo e unanime dei rappresentanti degli studenti che siedono nel consiglio di dipartimento. In un momento in cui il prestigio della scienza vive un periodo abbastanza buio non si potevano lasciare le cose come stavano”.

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