MONDO SALUTE
Una consensus conference per terapie psicologiche mirate e prive di discriminazioni
Sono milioni i cittadini nel nostro paese che, pur avendo sperimentato problemi di ansia e depressione in prima persona o tra i propri familiari, non hanno a disposizione informazioni sufficienti in materia di psicoterapia e sanità mentale. Promuovere le cure più efficaci per ogni paziente a seconda del disturbo specifico e senza discriminazioni di censo e offrire ai cittadini una corretta informazione sono gli obiettivi principali di una Consensus conference sulle terapie psicologiche per ansia e depressione attualmente in corso, organizzata dal dipartimento di psicologia generale dell'università di Padova, con la coordinazione dal professor Ezio Sanavio e con il patrocinio dell'Istituto superiore di sanità. “Lo scopo primario non è quello di promuovere gli interventi psicologici tout court per ansia e depressione, ma quelli più efficaci”, spiega il professor Sanavio.
“L'idea di questa consensus conference è sorta dopo la conclusione di un convegno che si è tenuto a Padova nel 2016 dal titolo “Le terapie psicologiche per ansia e depressione: costi e benefici”. Racconta il professore. “L'ospite d'onore era il professor David Clark della Oxford University, che aveva tenuto una lezione magistrale dal titolo: “L’esperienza inglese ‘Improving Access to Psychological Therapies’: valutazione dei risultati”. Il convegno si è consluso con 13 raccomandazioni e un documento ripreso in vari siti e riviste.
Come è noto, per la valutazione dell’efficacia degli interventi sanitari esistono metodologie, procedure ed enti che oggi garantiscono un accettabile livello di affidabilità. In Italia, le terapie psicologiche per combattere i disturbi d'ansia e depressione sono poco utilizzate dagli interessati, siano essi pazienti con disturbi accertati o persone con problemi suscettibili di evolvere verso disturbi veri e propri. Sono anche poco utilizzate dal Servizio sanitario nazionale che (comprensibilmente) concentra le risorse su schizofrenia e altre psicosi. I pazienti sono perciò indotti a ricorrere al mercato privato con una discriminazione di censo intollerabile in tema di salute e irrispettosa del dettato costituzionale”.
Per questo motivo, era necessaria una consultazione ben articolata tra professori e specialisti esperti di psicoterapia che potessero dialogare con rappresentanti di cittadini e pazienti. L'organizzazione era in mano ai membri del comitato promotore, di cui faceva parte il professor Sanavio insieme ad altri accademici e professionisti. Il loro compito era innanzitutto quello di definire gli obiettivi e le fasi della consultazione per poi selezionare i membri del comitato tecnico scientifico, con i quali hanno collaborato per organizzare i gruppi di lavoro.
“Sono stati scelti degli esperti provenienti dal mondo accademico, professionale, scientifico e delle associazioni di utenti in base alla loro qualificazione – e non in base agli enti di afferenza – i quali sono stati suddivisi in quattro tavoli di lavoro”, spiega il professor Sanavio. Gli esperti (clinici, ricercatori, esperti di comunicazione e rappresentanti dei pazienti e dei cittadini) partecipanti a ognuno dei quattro tavoli avevano un compito preciso: rispondere a dei quesiti posti dal comitato tecnico-scientifico. Più nel dettaglio, il tema approfondito nel primo tavolo di lavoro riguardava “le Competenze professionali richieste per l’erogazione di interventi psicoterapeutici nel trattamento dell’ansia e della depressione, la formazione nei corsi di laurea e di specializzazione, la formazione continua e l'editoria scientifica”; il secondo e il terzo tavolo hanno discusso, rispettivamente, di “Efficacia, costo/efficacia ed appropriatezza dei trattamenti psicoterapeutici dell’ansia e della depressione, applicabilità nel contesto italiano delle Linee-Guida disponibili” e di “Modelli organizzativi e gestionali per l’erogazione degli interventi psicoterapeutici per ansia e depressione”; infine, il quarto tavolo ha affrontato il tema della “Sensibilizzazione delle istituzioni e della comunità e dei mezzi di informazione”.
“I tavoli hanno lavorato in teleconferenza per oltre venti riunioni, producendo una quantità di documenti, discutendoli e revisionandoli. Alcuni degli esperti designati si sono dimessi, altri non hanno preso effettiva parte ai lavori e non saranno menzionati”, spiega il professor Sanavio. “Ogni argomento di discussione ha presentato dei problemi specifici. Gli esperti provenienti dal mondo professionale, in particolare, hanno dimostrato grande impegno e passione. Questo ha permesso di approfondire il discorso relativo alle esigenze sociali della popolazione. Nel gennaio 2021, i quattro tavoli hanno concluso i lavori consegnando, oltre alle risposte ai quesiti loro posti, un numero rilevante di documenti allegati. Nello stesso mese, il comitato tecnico-scientifico ha recepito tale materiale e si è occupato di sintetizzarlo e uniformarlo in un solo documento”.
Poco tempo prima, nel dicembre del 2020, il comitato promotore ha designato la giuria, il cui presidente è Silvio Garattini, presidente dell'istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri”. La composizione della giuria deve essere caratterizzata da multidisciplinarietà e multiprofessionalità. Al suo interno infatti troviamo, accanto ad accademici provenienti da diverse università italiane, dirigenti dell'Istituto superiore di Sanità, dell'INPS e della regione Toscana, membri della Società Italiana dei Servizi di Psicologia Ospedaliera e Territoriale (SIPSOT), del Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze (GIMBE), della Società Italiana di Neuropsichiatria Infantile e dell’Adolescente, della Federazione Nazionale Medici di Medicina Generale, della Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, della Associazione Italiana Psicologia (AIP) e dell'associazione Cittadinanzattiva, medici (una psicologa clinica e uno psichiatra) e giornalisti.
Il compito della giuria, che inizierà a lavorare tra qualche settimana, sarà quello di analizzare il documento preliminare di consenso, che contiene le conclusioni raggiunte dai quattro tavoli di lavoro e selezionare tra i membri della giuria stessa un comitato di scrittura che avrà il compito di produrre il documento finale della conferenza di consenso. Tale documento, che sarà ultimato nel giro di qualche mese, sarà rivolto al pubblico, al mondo della ricerca, a quello sanitario e ai decisori politici e conterrà una serie di suggerimenti e indicazioni che si auspica potranno essere utili per orientare le scelte future che avranno come oggetto la terapia psicologica e la sanità mentale.