IN ATENEO

Economia circolare e nuovi modelli di sostenibilità. A Padova un nuovo centro di Ateneo

In occasione della quinta edizione del Festival dello sviluppo Sostenibile, che si terrà a Padova a partire dal 28 settembre fino al 14 ottobre 2021, sarà inaugurato un nuovo Centro di Ateneo dedicato alla ricerca scientifica e al dialogo con le aziende e la società civile per la promozione dell'economia circolare.

Il Centro di Studi per l'economia circolare – CEWMS (Circular Economy of Waste, Materials and Sustainability) nasce in seno al Dipartimento di ingegneria e coinvolge al momento 40 docenti afferenti ai dipartimenti di Ingegneria civile e ambientale, Ingegneria industriale, Tecnica e gestione dei sistemi industriali, Biologia, Scienze chimiche, Diritto pubblico, internazionale e comunitario, Scienze economiche e aziendali, Psicologia dello sviluppo e della socializzazione, Geoscienze e Territorio e sistemi agroforestali.

L'economia circolare è un sistema concettuale contrapposto al modello economico “lineare” basato sull'utilizzo di materie prime per la produzione su larga scala di prodotti destinati al consumo di massa che, una volta finito il loro (spesso breve) tempo di utilizzo, vengono gettati via e sostituiti. Tale modello economico si è rivelato ormai insostenibile per l'ambiente, perché solleva grossi problemi nella gestione dei rifiuti e sta prosciugando il pianeta delle sue risorse naturali.

Al centro di questo paradigma economico circolare ci sono perciò la definizione di strategie socio-economiche e lo sviluppo di nuove tecnologie finalizzate a un riciclo ottimale dei materiali, alla gestione sostenibile dei rifiuti non riciclabili, al risparmio energetico e alla riduzione delle emissioni di CO2 per proteggere l'ambiente e la salute degli esseri viventi.

Lo scopo del CEWMS, perciò, è anche quello di collaborare con la fondazione UniSMART e le aziende e le imprese del territorio per organizzare attività di ricerca interdisciplinare, informazione e condivisione di competenze per dare il proprio contributo al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile stabiliti nell'Agenda 2030 dell'ONU e supportare gli interventi previsti dal PNRR a sostegno dell'economia circolare.

“L'economia circolare è diventato ormai un nuovo paradigma su cui sia il mondo produttivo sia quello della ricerca si stanno focalizzando”, precisa la professoressa Maria Cristina Lavagnolo, che sarà a capo del nuovo Centro di studi. “Già da tempo la comunità scientifica dell'università di Padova svolge attività di ricerca e sviluppo in questo settore, a cominciare dalla definizione di strategie di recupero di risorse provenienti dai rifiuti e gestione di quelli non riciclabili. L'intenzione, quindi, è quella di far emergere le conoscenze e le competenze sviluppate all'interno dell'università e che sono già al servizio della comunità non universitaria sia nell'ambito dello sviluppo sostenibile sia di quegli altri settori che gravitano intorno a questo nuovo modello economico. È necessario, infatti, che lo sviluppo della ricerca vada considerato anche dal punto di vista della sostenibilità e inserito in modello economico che ne tenga conto.

Esistono poi alcuni limiti nell'attuale paradigma dell'economia circolare che ci hanno di fatto spinti ad aprire questo centro di studi. Oggi, infatti, il focus di questo modello rimane lo stesso di quello lineare, vale a dire che l'economia circolare è ancora un modello di consumo. Nonostante i tentativi volti a recuperare materie prime dai prodotti non più utilizzati e a diminuire la quantità di rifiuti, permane sempre il bisogno costante di materia prima o secondaria e di energia per far fronte alle richieste di un mercato basato su un modello di consumo insostenibile.
È necessario, perciò, ragionare nei termini di un nuovo paradigma economico che sia meno basato sul consumismo e che si accompagni, in un certo senso, a una volontà di decrescita”.

Eco circolare benefici di Francesca Bastianon

La missione principale, perciò, resta senz'altro quella di studiare soluzioni tecnologiche per recuperare materie prime e migliorare i sistemi di smaltimento dei rifiuti, ma il centro si propone anche di andare, in un certo senso, oltre, incoraggiando un cambio di mentalità non solo da parte dei consumatori, ma anche dei produttori.

Vorremmo provare a scoprire, insieme alle aziende, se possa esistere un modello economico diverso da quello di consumo, per rendere i nostri sistemi produttivi veramente sostenibili”, continua la professoressa Lavagnolo. “Il dialogo con gli imprenditori e gli enti di ricerca è fondamentale anche per ottenere una condivisione di obiettivi e capire come raggiungerli. Alcuni di questi comprendono sicuramente la realizzazione di prodotti di migliore qualità che durino più a lungo e siano composti il più possibile da materiali riciclabili. È necessaria inoltre anche una riflessione sugli impianti di gestione dei rifiuti, il cui avanzamento tecnologico non procede di pari passo con quello della produzione dei beni di consumo che dopo l'uso vengono buttati via.

Inoltre è necessario instaurare anche un dialogo con la società civile per promuovere una corretta informazione e sensibilizzazione dei cittadini riguardo a questi temi e favorire, ad esempio, l'acquisto di prodotti che durino di più e siano fatti di materiali in grado di rimanere in circolo anche dopo lo smaltimento, anche se dovessero costare un po' di più. Pensiamo ad esempio al settore dell'abbigliamento: una volta si tendeva ad acquistare abiti in grado di resistere per anni, mentre oggi ci capita di buttare via i nostri vestiti dopo una sola stagione. Spesso, quindi, non sono solo le aziende a ragionare in termini di “usa e getta”.

Sostenibilità, dialogo con la società civile e ricerca scientifica saranno quindi al centro dei progetti e delle attività che verranno organizzate dal CEWMS, che si propone di diventare un punto di riferimento e di discussione interdisciplinare sull'economia circolare.

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