SCIENZA E RICERCA

Da un granello di sabbia la storia delle Ande

Sulle Ande per studiare non solo i processi geologici, ma anche le relazioni che intercorrono tra clima e azione tettonica profonda. A questo scopo tre geologi partono, oggi, dall’università di Padova alla volta della Patagonia.  

Loro sono Massimiliano Zattin, Marie Catherine Genge e Valerio Olivetti, quest’ultimo tornato da poco da una missione in Antartide. Il progetto, iniziato cinque anni fa, vede la collaborazione dell’università di Napoli, ma anche di università francesi (Université Paris-Saclay, Université de Lille), argentine (Universidad Nacional del Comahue, National University of Río Negro, CONICET Consejo Nacional de Investigaciones Científicas y Técnicas) e cilene (University of Chile).

Obiettivo del progetto è analizzare le interazioni tra geologia e processi esterni alla superficie terrestre, come l’azione del ghiaccio, della pioggia, delle precipitazioni in generale. Gli scienziati esamineranno in che modo il cambiamento climatico di lungo periodo – vissuto dal pianeta Terra negli ultimi quattro, cinque milioni di anni – possa aver modificato la morfologia delle montagne e instaurato processi profondi che hanno contribuito all’innalzamento delle Ande.  

Massimiliano Zattin e Valerio Olivetti spiegano ragioni e obiettivi della missione in Patagonia. Riprese e montaggio di Elisa Speronello

Gli studi condotti finora dagli scienziati dimostrano, infatti, che la catena montuosa si sta sviluppando anche in altezza, negli ultimi cinque, sei milioni di anni, ed esistono indizi a supporto del fatto che l’azione dei ghiacci abbia un ruolo importante nella formazione e nell’innalzamento della catena.

La Ande sono una zona particolarmente adatta a questo tipo di studi. Sono cosparse di vulcani, c’è un’attività sismica molto intensa e questo consente ai geologi di verificare e toccare con mano i maggiori processi geologici. Sono un laboratorio naturale particolarmente interessante. Una catena lunghissima che si estende da nord e sud nell’America meridionale, dunque una regione geografica influenzata sia dai climi freddi del sud che dai climi caldi del nord.

Nel corso della missione gli scienziati raccoglieranno diversi campioni di sabbia. Cercheranno di trovare, in particolare, granelli di apatite, minerale che contiene uranio e altri elementi radioattivi. Questi elementi lasciano particolari tracce sull’apatite: i ricercatori, dall’analisi di queste caratteristiche, ottengono la velocità di erosione delle montagne e i diversi stadi di evoluzione delle stesse.  

 

Marie Catherine Genge, PhD student at the University of Padua, describes the research in Patagonia

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