SCIENZA E RICERCA

L'editoriale. Un mondo di diseguaglianze

Innanzitutto, buon 2022. Mi trovo ancora nel museo di Geografia dell’università di Padova. Alle mie spalle, potete vedere un mappamondo scientifico della metà del 1800 e un globo economico, che vede il mondo dal punto di vista delle rotte commerciali e dell’economia.

La presenza del globo non è casuale, visto che vi voglio parlare delle diseguaglianze nel mondo. Pochi giorni fa, è uscito il world inequality report e i nuovi dati sono, purtroppo, impressionanti.

Prendiamo in considerazione le entrate globali: esclusa l’Europa, il 50% della popolazione più povera ha l’8% delle entrate globali. Il 10% della popolazione più ricca si prende dal 40 al 60% di tutte le entrate. Se analizziamo i dati sulla ricchezza, il 50% del mondo più povero possiede il 2% di tutti gli averi; il 10% dei più ricchi prende una fetta pari al 76%. Ci troviamo di fronte a dati che raccontano di un’estrema concentrazione del potere economico: l’1% dei più ricchi possiede il 38% di tutto l’incremento della ricchezza degli ultimi 30-35 anni.

Questa prima parte del documento analizza le cause di queste diseguaglianze: il decadimento complessivo delle politiche distributive e redistributive con un accumulo della ricchezza privata senza precedenti.

Con la pandemia, si osservano due fenomeni: il primo è l’aggravamento di queste tendenze con quanto, per esempio, è successo con i vaccini contro Covid-19. Il secondo fenomeno è però positivo: una maggiore attenzione alle politiche sociali e di welfare.

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