SCIENZA E RICERCA

Mappe geologiche per l’esplorazione spaziale: dalla ricerca alla comunicazione della scienza

Mappe. Mappe geologiche di Mercurio, Marte e Luna. Una combinazione tra la ricerca d’avanguardia nel campo della geologia, dell’astrofisica e della tecnologia che sviluppa la realtà virtuale. Questi sono gli ingredienti del progetto PLANMAP (PLANetary MAPping project), da poco concluso. Un progetto europeo che ha avuto come capofila il dipartimento di Geoscienze dell’Università di Padova e la partnership di molti istituti di ricerca e università in Europa. I materiali prodotti con il progetto sono di elevato impatto dal punto di vista scientifico ma lo sono anche dal punto di vista della dissemination e della comunicazione al pubblico. In parallelo al lavoro di ricerca, è stata messa in campo una comunicazione del progetto rivolta a bambini e ragazzi coinvolgendo professionisti nel campo dell’illustrazione per l’infanzia, del fumetto e della grafica, grazie alla collaborazione con l'associazione Accatagliato. Inoltre è uscito un numero speciale della rivista di scienze PLaNCK! interamente dedicato al progetto e anche questa pubblicazione fa parte del lavoro di comunicazione. 

Ma perché mappe geologiche? E in cosa consiste il lavoro di dissemination realizzato? 
Ne abbiamo parlato con il Principal Investigator del progetto, il professor Matteo Massironi del dipartimento di Geoscienze dell’Università di Padova, e con gli autori coinvolti nel lavoro di dissemination per immagini: Carlotta Montagna, Bianca Maria Scotton e Jacopo Schiavo.
 

Mappe per l’esplorazione planetaria

Professor Massironi, a che punto siamo dell’esplorazione spaziale?

Stiamo vivendo in un'età dell'oro per l'esplorazione planetaria. Abbiamo qualcosa come 12 missioni attive su Marte, presto la prima donna imprimerà le sue impronte sul suolo lunare, stiamo progettando insediamenti sulla Luna, abbiamo già accompagnato una cometa nel suo viaggio attorno al sole ed è atterrata sul suo nucleo; stiamo esplorando diversi asteroidi e molti altri piccoli corpi verranno visitati in futuro; abbiamo ripreso l'intera superficie di Mercurio e tra qualche anno visiteremo nuovamente questo piccolo pianeta vicino al Sole; abbiamo studiato la densa atmosfera di Venere; esploreremo in profondità le gelide lune di Giove; abbiamo visitato Titano, Plutone, Encelado e molti altri oggetti nel Sistema Solare esterno.

Ma l'esplorazione planetaria non può limitarsi alla raccolta di immagini mozzafiato, perché è finalizzata alla comprensione scientifica di questi oggetti planetari e, nel caso della Luna e di Marte, anche alla valutazione delle loro risorse. Ciò può essere ottenuto solo se adeguatamente supportato da mappe.

In cosa consistono le mappe geologiche e che ruolo hanno nell’esplorazione spaziale?

A partire dall'opera Geographike hyphegesis di Tolomeo (150 d.C.), dove i territori erano correttamente proiettati su un papiro, le carte geografiche e topografiche furono utilizzate come la migliore rappresentazione dei mondi conosciuti. Ma le mappe geografiche e topografiche non contengono alcuna informazione specifica sulla composizione del materiale di superficie come le mappe geologiche, la prima è l'importante mappa dell'Inghilterra e del Galles prodotta da William Smith nel 1815.

Le carte geologiche sono rappresentazioni planari di un territorio che mostrano la composizione e le età di rocce e depositi sulla sua superficie, e da cui possiamo conoscere l'evoluzione geologica e la relativa struttura del sottosuolo e litologia. Queste mappe sono essenziali per l'indagine scientifica, la valutazione e lo sfruttamento delle risorse, la valutazione dei rischi, l'uso del suolo e la pianificazione di infrastrutture e anche la salvaguardia dell'ambiente. Qualsiasi paese senza un programma di cartografia geologica è una nazione ignara del proprio territorio. In altre parole: una terra perduta.

Lo stesso vale per le superfici planetarie: qualsiasi missione planetaria che non preveda la produzione di carte geologiche è una missione i cui obiettivi sono a grave rischio. Nei programmi di esplorazione planetaria, le mappe geologiche sono fondamentali per le indagini scientifiche, l'atterraggio e la mobilità di unità robotiche e rover, l'esplorazione delle risorse locali, la sicurezza degli astronauti, la pianificazione di insediamenti stabili e l'identificazione di siti che possono piu’ facilmente subire contaminazione biologica. Le carte geologiche sono mappe colorate in cui ogni colore e simbolo, come uno spartito musicale, ha il suo significato che si rileva alla luce del tempo e, come uno spartito rivela sinfonia, tutti gli elementi di una carta geologico rivelano una storia. Nel nostro caso, la storia è l'evoluzione geologica di regioni esotiche di mondi remoti.

Per essere preparati all'aumento esponenziale delle missioni planetarie negli anni a venire, dobbiamo iniziare a produrre carte geologiche in tutto il mondo, soprattutto perché al momento l'United State Geological Survey è l'unico istituto in grado di produrre tali mappe regolarmente. Per questo motivo il progetto europeo PLANMAP, che coinvolge molti istituti di ricerca e università in Europa, ha l'obiettivo di produrre carte geologiche innovative a supporto delle future missioni su Mercurio, Luna e Marte.
 

La comunicazione del progetto PLANMAP

L’illustratrice per l’infanzia Carlotta Montagna si è occupata di realizzare illustrazioni, in tempera su tela, per mostrare a bambini e bambine il significato del progetto PLANMAP. Per farlo Carlotta ha ideato un piccolo protagonista, Geolino che in sei scene si avvicina al mondo delle mappe geologiche.

La mia è illustrazione per l'infanzia e di fantasia ce n'è tanta. Ma dietro ogni dettaglio c'è moltissimo studio e molto confronto con chi ha lavorato al progetto di ricerca. Carlotta Montagna

La fumettista della rivista PLaNCK!, Bianca Maria Scotton, ha realizzato un fumetto per ragazzi e ragazze dagli 8 ai 12 anni, in cui i protagonisti Marie e Max, in compagnia di nonna Rosa e della loro scimmietta Planck, devono fermare i piani malvagi del professor Dubnium. Il fumetto è pubblicato interamente all’interno del numero speciale di PLaNCK! dedicato al progetto PLANMAP scaricabile da questa pagina.

Il mio obiettivo è stato cercare di realizzare un prodotto artistico che divertisse e allo stesso tempo in qualche modo insegnasse e educasse. Un prodotto di infotainment insomma. Bianca Maria Scotton

E infine l’illustratore e grafico Jacopo Schiavo si è occupato di realizzare alcune immagini rivolte a un pubblico adulto sempre con l’obiettivo di raccontare il progetto di ricerca, con uno stile e alcuni riferimenti alla fantascienza.

Io lavoro molto con la fantascienza e qui, per PLANMAP, la grande sfida è stato mantenere un approccio e dei rimandi alla fantascienza, lavorando, però, in modo che ogni dettaglio fosse preciso e rispettasse i contenuti scientifici del progetto. Jacopo Schiavo

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