Un esemplare maschio di Ptiloris magnificus alberti. Foto: Tim Laman/Contrasto
Innanzitutto bisogna aprire bene gli occhi, sturare ben bene il naso, tendere le orecchie e infine mettersi in ascolto. Sì, ma di chi? Degli animali. È così che, attraverso i cinque sensi, Francesca Buoninconti, con il suo nuovo libro Senti chi parla (Codice Edizioni, 2021, Torino), ci conduce per mano alla scoperta del variegato mondo comunicativo del regno animale. Giornalista e divulgatrice scientifica, si rivolge al lettore in maniera chiara e precisa senza però perdere la leggerezza nello stile. E ci riesce anche grazie ai numerosi riferimenti alla letteratura musicale, del cinema e dello spettacolo, facendolo sentire così ancora più vicino ad un mondo altrettanto spettacolare. Come se non bastasse, la comprensione del testo è resa ancora più immediata e coinvolgente grazie alle illustrazioni del disegnatore e pittore naturalistico Federico Gemma. Il tutto arricchito da ampie sequenze descrittive tratteggiate fin nei minimi dettagli tanto da sembrare delle nitidissime immagini di un documentario naturalistico. Perciò niente paura perché anche il lettore profano, a digiuno di biologia e argomenti scientifici in generale, sarà più che capace di seguire e comprendere la trattazione. La curiosità dell’autrice prende il via dall’osservazione degli uccelli: lo spettacolo che ci offrono, ricco di fascino e anche di un pizzico di mistero, non è certo privo di interrogativi da parte degli etologi. Ed è da questi interrogativi, che in maniera semplificata appartengono probabilmente a chiunque si sia soffermato almeno una volta ad osservare le creature del cielo in movimento, che inizia il viaggio del lettore nel mondo della comunicazione animale. Seguendo le impronte che Francesca Buoninconti lascia per noi, ci addentriamo in un regno sconosciuto ai più e in cui molto è ancora da scoprire. Il percorso è suddiviso in tre sezioni ciascuna riconducibile ad una facoltà sensoriale: la prima è dedicata alla vista, la seconda all’udito e la terza all’olfatto. Così nella prima sezione potremmo imbatterci in uccelli che sono dei veri e proprio ballerini e che per conquistare la loro bella prevedono rituali di corteggiamento molto particolari ed iconici come il manachino capirosso meglio conosciuto come l’uccello che fa il moonwalk, o gli uccelli del paradiso che per le loro danze sembrano indossare appositamente un tutù, o ancora gli svassi maggiori con il loro appassionato tango sull’acqua.
Sfatare falsi miti sembra essere, invece, il compito della seconda sezione in cui scopriamo che “il mondo silenzioso” del mare, per citare il titolo dell’omonimo libro dell’oceanografo e documentarista francese Jacques-Yves Cousteau, è invece, proprio come in superficie, ricco di una ampia gamma di segnali acustici che le specie animali utilizzano per comunicare fra loro, tanto i cetacei quanto i pesci che sono perciò tutt’altro che muti; o che di notte, per sette mesi l’anno nelle praterie di posidonia del Mediterraneo, si leva un canto, quello che i ricercatori chiamano un /kwa/. O ancora, è possibile finalmente attribuire un verso anche ai coccodrilli, o meglio alle specie appartenenti all’ordine dei Crocodylia, superando così il testo del motivetto, pure molto orecchiabile, del coro dell’Antoniano che recitava appunto “Il coccodrillo come fa? / Non c’è nessuno che lo sa”. Infine, nella terza ed ultima sezione, apprendiamo quanto l’olfatto, grazie a segnali chimici, giochi un ruolo di tutto rispetto nella comunicazione intra e interspecifica. Questo è quanto avviene per esempio per le moffette, come mostra in maniera ironica e divertita il cortometraggio For Scent-imental Reasons, il cui titolo gioca proprio su un doppio senso linguistico, che nel 1950 valse il premio Oscar al suo autore. In questo corto, la povera Penelope Kitty, una gattina nera, è vittima della corte sfrenata ed invadente proprio da parte di una moffetta il cui odore, invece di essere fonte di attrazione per la sfortunata gattina, è invece tutto il contrario. Continuando su questa scia, chiunque abbia visto il cartone animato L’era glaciale 2 sa che gli opossum, per sfuggire ai loro predatori, si fingono morti. Ma non tutti sanno invece che questa tattica, conosciuta con il nome di tanatosi, è comune a più animali appartenenti a specie diverse e che si basa proprio su sistema fatto di segnali chimici. Insomma, in Senti chi parla ce n’è per tutti i gusti. Come degli investigatori alle prime armi, guidati dall’occhio, dall’udito e dall’olfatto sapiente dell’autrice, ci mettiamo sulle tracce lasciate dagli animali che ad un osservatore poco avvezzo non rivelerebbero nulla ma che, rimesse in ordine da mani esperte, anche noi possiamo provare il gusto di decifrare. Mescolando il rigore della trattazione scientifica alla scorrevolezza del romanzo di narrativa, Francesca Buoninconti ci insegna la curiosità: la curiosità per un mondo comunicativo troppo spesso sottovalutato se non addirittura del tutto ignorato. In questo viaggio ci serviranno tutti e cinque i sensi e soprattutto la voglia di mettersi in ascolto.
“ "Tutto il problema della vita è questo: come rompere la propria solitudine, come comunicare con gli altri." Cesare Pavese, Il mestiere di vivere