SOCIETÀ

Caro Uomo Pacioso, la nostra battaglia dipende da te

Caro Uomo Pacioso,
non allarmarti: lo sappiamo che sei una brava persona, che non hai nulla a che spartire con tutti quegli “uomini” che denigrano quotidianamente le donne e che cercano di privarle dei loro diritti.
Tu sei diverso: non ci ritieni creature inferiori dallo scarso intelletto, non pensi che dovremmo stare a casa a pulire i pavimenti e prenderci cura dei figli. Certo, a volte ti fai prendere un po’ la mano con quella storia della botte piena e della moglie ubriaca: rientriamo dal lavoro dopo di te e ti troviamo impegnato in un’intensa sessione di divining estremo con Netflix in sottofondo, mentre dall’acquaio i piatti implorano attenzione e i gatti di polvere sono in vertenza sindacale per essere portati dal veterinario, ma appena manifestiamo il nostro disappunto scatti sull’attenti e ti dichiari felice di darci una mano.

Quando hai saputo che in America sono state finalmente elette al Congresso tante donne, ne sei stato sinceramente felice, e pensi che i paesi più illuminati siano quelli che cercano di colmare i vari gap di genere. Ti dà fastidio sapere che solo due donne su 97 siedono alla presidenza degli organismi riconosciuti dal Coni, che negli altri paesi le sportive più blasonate prendono la stessa cifra che in Italia è destinata all'intera squadra di pallavolo, che nel nostro paese solo il 21% dei docenti di prima fascia è donna, che il 96% dei registi di Hollywood è di sesso maschile. Caro Uomo Pacioso, è esattamente per questo che stiamo scrivendo a te e non a quei trogloditi del gruppo scovato da Donna Zuckerberg su Reddit (sappiamo anche che non saresti come i suoi detrattori, che quando è uscito il suo libro Not all dead white man hanno commentato "È solo la sorella di qualcuno"). Gli utenti di questo gruppo sono convinti che il mondo giri a favore delle donne, e che ci sia un complotto volto a opprimere gli uomini bianchi. Per questo motivo passano le serate, o anche le giornate, a insultarle nel modo più becero, arrivando ad attingere dal mondo classico (in particolare da Ovidio) per promuovere il concetto di stupro.

Caro uomo Pacioso, non è nella tua natura arrivare allo scontro, né in questo né in altri ambiti. Forse credi che non valga la pena schierarsi apertamente, o che non serva a nulla. Non sai quanto hai torto. Troppo spesso i governi ascoltano chi fa la voce più grossa, e lì fuori ci sono persone che ritengono che se una ragazza viene stuprata e aveva addosso una minigonna un po' se l'è cercata. Ci sono uomini che pensano che non dovremmo laurearci, che il nostro posto è a casa, come nei bei vecchi tempi andati. Alcuni ci vedono benissimo in un bordello, perché tra una crostata e una sessione di lavatrici qualcuna potrebbe non riuscire a provvedere alle loro esigenze. Queste voci arrivano ai governi forti e chiare, cioè esattamente come nascono. Noi proviamo a farci sentire, a scendere in piazza, ma ci danno delle isteriche. Non ci mettono  tacere, ma sviliscono le nostre parole finché non ne rimane più traccia. Se però vieni anche tu, le cose cambiano. A te gli uomini di potere danno retta, perché godi di più credibilità di quegli sgallettati che vedono nello stupro un omaggio alla cultura classica. Ed è proprio perché sei pacioso, diplomatico, assertivo. Scegli tu le modalità: se non ti piacciono le manifestazioni, puoi anche "solo" far presente al tuo capo che non approvi che la tua collega parigrado prenda meno di te, o puoi spiegare al farmacista di tua sorella che la pillola del giorno dopo non prevede l'obiezione di coscienza. Ti abbiamo scritto perché saperti dalla nostra parte non ci basta, abbiamo bisogno di vederti schierato al nostro fianco in ogni battaglia per i diritti delle donne. Siamo arrivati a un punto in cui la posta in gioco è diventata molto alta e sì, vorremmo che per una volta fossi meno pacioso del solito, perché "quelli" la prendono come una tacita autorizzazione a continuare sulla loro stessa strada misogina.

Ti abbiamo scritto proprio perché sappiamo che sei dalla nostra parte, e sappiamo anche che puoi fare di più. Non solo per noi, ma per i tuoi figli e soprattutto per le tue figlie. E sai come lo sappiamo? Abbiamo letto Vox fino alla fine.

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