SCIENZA E RICERCA
Alla conquista di Marte: la Cina ha confermato il lancio della sonda per luglio
Foto: NASA/JPL-Caltech
Nel 2020 lo spazio avrebbe ospitato numerose missioni, con un interesse da parte di tutte le agenzie spaziali del mondo che non si vedeva dagli anni Sessanta. Dalla celebre Luna fino ai misteri del pianeta rosso, passando anche per gli attraenti asteroidi: i “terrestri” si stavo preparando a conquistare lo spazio. Poi è arrivato il coronavirus a frenare l’entusiasmo: le agenzie spaziali hanno dovuto rivalutare i progetti attivi, in particolare quelli legati al pianeta Marte. L’Agenzia spaziale europea e russa (Roscomos) hanno deciso il 12 marzo di rinviare ExoMars al 2022 quando ci sarà la prossima finestra di lancio utile verso il pianeta. Oltre alle difficoltà dovute alla situazione sanitaria odierna, le agenzie fanno sapere che questo ritardo sarà utile a studiare ulteriormente la particolare superficie marziana e a completare con successo i test necessari alla missione.
Diversamente Cina, Stati Uniti ed Emirati Arabi hanno deciso di sfruttare la finestra di lancio di quest’anno, prevista a luglio. L’agenzia cinese NSSC, National Space Science Center, attraverso i media statali e il direttore generale Wang Chi, ha fatto sapere che il Coronavirus ha solamente modificato il modo di lavorare al progetto. A causa del lockdown, infatti, i ricercatori del centro hanno dovuto trovare soluzioni alternative per continuare la missione. Il lancio della sonda Huoxing-1 è molto atteso non solo dalla comunità scientifica internazionale ma anche dalla Cina stessa: nel 2021, infatti, si festeggiano i 100 anni del Partito comunista cinese e il successo della missione, specifica il direttore del NSSC, è il loro modo per festeggiare questa ricorrenza.
Il governo cinese, infatti, ha appoggiato le iniziative per la sicurezza sanitaria adottate dall’agenzia: i ricercatori possono lavorare in ufficio solo la mattina o il pomeriggio, continuando poi le loro attività a casa. Per quanto riguarda i test particolarmente importanti, gli ingegneri e gli scienziati hanno potuto visitare il centro, evitando le due settimane previste di quarantena e soggiornando nelle camere degli ospiti della struttura. Anche gli spostamenti sono stati effettuati a tutela della salute dei ricercatori: alcuni strumenti scientifici, infatti, avrebbero dovuto viaggiare in aereo o in treno da alta velocità per raggiungere Shangai, partendo da Pechino. Per evitare che i membri del team si infettassero, è stato deciso di trasferire questi strumenti in auto: tre ricercatori hanno viaggiato per 12 ore con le importanti attrezzature nel bagagliaio.
La Cina e il sogno di Marte
Huoxing, in cinese, significa semplicemente “Marte” ed è il nome provvisorio dato alla missione. Il programma, tuttavia, è iniziato quasi dieci anni fa, in collaborazione con la Russia: dopo il disastroso lancio della sonda cinese Yinghuo-1, collocata sopra il veicolo spaziale russo Fobos.-Grunt, la Cina decise di iniziare da sola la sua corsa verso il pianeta rosso.
Il governo, tuttavia, ha dato la sua approvazione al progetto nel 2016: nel mentre, l’agenzia spaziale cinese ha sviluppato il proprio razzo, Long March 5, per trasportare la sonda sul pianeta. Il test del 2017 però è fallito, facendo temere un ritardo della missione, ma alla fine del 2019 la China Aerospace Science and Technology Corporation, che si è occupata della costruzione del veicolo spaziale, ha annunciato che sono stati completati con successo tutti i test sul sistema di propulsione per le fasi di volo, sui dispositivi di rallentamento e atterraggio su Marte. Durante il Congresso europeo di scienze planetarie, che si è tenuto nel settembre del 2019 a Ginevra, la Cina ha annunciato ufficialmente l’area su cui atterrerà: si tratta di Utopia Planitia, una zona pianeggiante e uniforme in cui sono presenti numerose particelle di ghiaccio d’acqua, roccia e polvere. La sonda sarà composta da un orbiter, un lander e un rover e sarà dotata di 12 strumenti scientifici per lo studio della morfologia, della geologia, del suolo e delle tracce di ghiaccio presenti su Marte.
Stati Uniti ed Emirati Arabi: gli altri giocatori della sfida
A inizio marzo, tramite un concorso scolastico, la Nasa ha annunciato il nome del prossimo rover che atterrerà su Marte: Perseverance cercherà infatti tracce di vita sul suolo marziano e invierà poi i dati sulla Terra. Nonostante i problemi di bilancio e l’emergenza legata al Coronavirus, l’agenzia spaziale statunitense non ha fermato i lavori per il lancio del rover, previsto sempre per il mese di luglio. Tuttavia, Thomas Zurbuchen amministratore associato della missione, ha annunciato che se l’attuale focolaio del virus mettesse in pericolo la vita dei lavoratori, il lancio dovrebbe essere sospeso.
Thank you, Alex, for helping to give me my name. It will be a source of inspiration and resolve during the journey ahead, and I will wear it proudly. https://t.co/Itjjod3S1R pic.twitter.com/b7mt2cz7e8
— NASA's Perseverance Mars Rover (@NASAPersevere) March 6, 2020
Emirates Mars Mission, il progetto del Centro spaziale Mohammed bin Rashid di Dubai, continua la corsa alla conquista di Marte: l’obiettivo è di avere un quadro il più possibile completo del clima su Marte, in particolare del rapporto tra l’atmosfera inferiore e quella superiore. Come spiega Sarah al Amiri, presidente del Consiglio degli scienziati degli Emirati Arabi e vicedirettore del progetto, gli effetti del progetto saranno anche qui sulla Terra: dare speranza alle giovani generazioni (il 90% dei membri del team ha meno di 35 anni), promuovere la presenza di donne nell’area STEM (il 34% dei componenti è donna, la percentuale arriva al 50% nelle posizioni di comando) e incentivare la collaborazione internazionale.