Dodici studentesse e studenti dagli atenei di Trento e Padova, e con loro sei poeti performativi già noti sulla scena del poetry slam, esperti di cambiamento climatico, attivisti, professionisti della salute e delle disuguaglianze nel mondo. Prendete questi "attori", riuniteli in un luogo di scienza e cultura, lasciateli liberi di esprimersi, riflettere, attivare un confronto e, dopo tre giorni di residenza, ammirate il risultato di questo insolito esperimento. Tante anime e competenze si incontrano al Muse, Museo delle Scienze di Trento, per Poetry for the planet.
Il progetto di Chiara Di Benedetto, esperta di public awareness e public engagement, e Lorenzo Maragoni, poeta e performer, è un laboratorio ed è anche una performance, è un tempo di condivisione ed è un luogo di incontro tra scrittura e riflessioni scientifica, tra mondi solo all'apparenza distanti e capaci, invece, di attivare visioni di futuro, possibilità e soluzioni.
Montaggio: Elisa Speronello
Partiamo da alcune domande e proviamo a rispondere: la poesia può approfondire importanti temi ambientali, come per esempio il cambiamento climatico? E, girando il punto di vista, può contribuire a un positivo cambiamento del mondo? Può mettere a fuoco concetti e narrazioni? Può aiutare a comprendere ed elaborare, in forme nuove, temi prettamente scientifici? Può incontrare la climatologia, l'epidemiologia, la statistica? E infine, quali emozioni possono scaturire dal dialogo tra poesia e scienza? Prevale la speranza, il dubbio o la paura?
"Questo progetto nasce nel quadro della comunicazione e della sensibilizzazione dei grandi temi della salute globale, in particolare in relazione al cambiamento climatico", spiega Chiara Di Benedetto. "Si tratta di un tema molto sentito, pensiamo alla Cop26, e che coinvolge i giovani, a partire dai movimenti del Fridays for future. Di fatto, però, una grande parte della popolazione resta ancora inerme, esclusa, non sa come agire: questo perché, di fronte a temi così importanti, ci si ritrova spesso a non sapere cosa fare concretamente".
Poetry for the planet nasce per rispondere a queste esigenze, per colmare lacune, risolvere dubbi e perplessità, "partendo dal suo sottotitolo: un laboratorio per changemakers. Ovvero, rivolgendosi a studenti e studentesse, cerca di attivare un cambiamento, partendo da competenze capaci di sensibilizzare rispetto a temi importanti, la sperimentazione non è fine a se stessa ma è un'azione di awareness [...] Vogliamo presentare un format nuovo: non ci fermiamo all'acquisizione di competenze attraverso il contributo degli esperti, ma proponiamo un vero e proprio laboratorio per esplorare la dimensione della poesia che non è solitamente associata ai temi della scienza".
"Date loro fuoco", il brano scritto e interpretato da Giuliano Logos, campione del mondo di poetry slam 2021, sul riscatto generazionale
A condurre il laboratorio è Lorenzo Maragoni, poeta, regista, performer, campione italiano di poetry slam 2021 (e, in passato, anche docente di Statistica all'università di Padova): "Il laboratorio si svolgerà dal 18 al 20 marzo. Ci saranno studenti, poeti e performer - tra cui il campione del mondo Giuliano Logos, ndr -. Nel corso della prima giornata incontreremo esperti con cui i partecipanti potranno confrontarsi su temi come la climatologia e l'attivismo. Nel secondo e terzo giorno ci concentreremo sulla scrittura delle poesie e cureremo l'aspetto performativo. Io farò da supervisore. La sera del terzo giorno, il 20 marzo, al Muse si svolgerà una performance finale in forma di poetry slam che, per chi non la conoscesse, è una disciplina nata negli Stati Uniti e poi arrivata anche qui in Italia, una sorta di contest, una competizione poetica che segue tre regole: le poesie devono essere scritte dal performer stesso, non si possono utilizzare musiche, oggetti di scena, costumi - i poeti possono utilizzare solo il proprio corpo e la propria voce -, e le poesie devono durare al massimo tre minuti".
"La performance si terrà in mezzo alla collezione, negli spazi del museo - conclude Di Benedetto -, sotto a uno scheletro di dinosauro a grandezza naturale, tra orme fossili e orme di rettili paleozoici, dove il pubblico sarà chiamato a essere il giudice di una sfida all’ultimo verso".
Poetry for the planet, laboratorio e performance
Il laboratorio sarà condotto da Lorenzo Maragoni e Chiara Di Benedetto con interventi di professionisti su temi ambientali, sociali e di narrazione. Ad affiancare gli studenti ci saranno sei giovani artisti: Max di Mario, Olympia, Giuliano Logos, Cecilia Mariani, Gloria Riggio, Mattia Zadra.
Performance finale: 20 marzo, alle 20.30, tra le sale espositive del Muse di Trento. Prenota qui
Poetry for the Planet è un progetto della Provincia autonoma di Trento, Medici con l’Africa Cuamm, Fondazione Bruno Kessler, Azienda provinciale per i Servizi sanitari di Trento, Informatici senza frontiere e Muse - Museo delle Scienze, grazie al supporto di Aics – Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo
Credit: Andrea Meneghetti / Studio Bleu