SOCIETÀ

Il presidente USA e quel conflitto sulla separazione dei poteri

"La separazione negli Stati Uniti serve per prevenire che uno dei poteri - legislativo, esecutivo o giudiziale - prevalga sugli altri. E il potere esecutivo in teoria dovrebbe limitarsi a eseguire le indicazione degli altri poteri, come il Ceo di una ditta". Spiega in questo modo la separazione dei poteri negli USA Omario Kanji, avvocato internazionale e collaboratore della George Mason University, a Padova per organizzare una Summer School su sicurezza nazionale e separazioni dei poteri.

Un tema oggi di grande attualità visto che, soprattutto negli ultimi anni, i poteri del presidente degli Stati Uniti si sono molto ampliati, soprattutto in ragione della lotta contro il terrorismo. Un'espansione nell'estensione del raggio di azione presidenziale che però non è stato immune da critiche, ad esempio per quanto riguarda il campo di detenzione di Guantanamo, durante l'amministrazione Bush, o il recente Muslim Ban decretato da Trump.

"È vero che i poteri presidenziali sono cresciuti, a causa di un concetto ampliato di sicurezza nazionale - continua Kanji -: del resto per la prima volta dopo 60 anni nel 2001 gli Stati Uniti sono stati colpiti nel loro stesso territorio, una cosa a cui non siamo abituati. Una soluzione definitiva alla questione non c'è, ma una parte dei giudici ha approvato questi provvedimenti perché in questi casi la sicurezza nazionale aveva a che fare con le relazioni con l'estero, che appartengono all'ambito di competenza del presidente. Molti però contestano questa posizione. Si tratta di un problema ancora relativamente nuovo e ancora un po' sconvolgente, su cui dobbiamo ancora confrontarci".

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