SCIENZA E RICERCA
Santuari per gli scimpanzé: la preoccupante situazione negli Usa confrontata con l’Europa
Quando sentiamo parlare dei santuari per gli scimpanzé, ci immaginiamo luoghi in cui questi animali vivono una vita più naturale possibile rispetto alla loro precedente vita dentro laboratori, case o nell’industria dello spettacolo. Ma non sempre è così, almeno stando all’indagine apparsa sulla rivista scientifica Science.
Negli Stati Uniti sono presenti circa 6 santuari per gli scimpanzé, con anche più di un centinaio di esemplari al loro interno. Alcuni ex dipendenti di queste strutture hanno denunciato la grave situazione in cui vivono gli scimpanzé, dallo spazio ridotto per potersi muovere alle mancate cure veterinarie. L’articolo segue l’esperienza di Steve Ross, uno dei massimi esperti di primati del paese, oltre che direttore degli studi sulla conservazione dei primati al Lincoln Center Zoo di Chicago e presidente del comitato del più grande santuario al mondo, il Chimp Haeven: Ross sta sviluppando un nuovo strumento per poter valutare il benessere di questi animali attraverso diversi fattori (come la dimensione del gruppo sociale, lo spessore della lettiera o la conoscenza dei primati da parte degli operatori). L’obiettivo ambizioso di questo strumento è di avere un rapporto completo del santuario, con un punteggio, diventando però una guida scientifica utile ai dipendenti e capace di mantenere la fiducia che il mondo ripone su queste realtà.
Le prime accuse sono apparse nei giornali locali, per poi approdare anche sul National Geographic. I santuari negano questi attacchi, affermando che la cura per questi animali è estremamente complicata e non esiste una soluzione unica. Da diversi anni, la comunità biomedica aveva predetto che il sistema americano, ad un certo punto, avrebbe ceduto: sono stati introdotti troppi scimpanzé in un arco temporale troppo breve e non ci sono risorse e persone adeguate a prendersi cura adeguatamente degli esemplari.
Ross sta visitando i singoli santuari: nell’articolo di Science ci troviamo al Project Chimps in Georgia.
Fortunatamente, il rapporto assegna 81 su 100 punti al santuario in esame, ritenendo la situazione ottimale dal punto di vista dello spazio e degli esterni ma con alcune problematiche per quanto riguarda l’inesperienza dello staff. Abbiamo intervistato Augusto Vitale, primatologo italiano, per approfondire meglio la questione e fare un confronto con la situazione europea e italiana.
Anche se la situazione dimostra il contrario, i santuari sono soggetti a ispezioni regolari da parte del Dipartimento dell'agricoltura degli Stati Uniti d'America, l’USDA, e dalla Federazione mondiale dei santuari per animali, l’GFAS. Secondo Steve Ross, tuttavia, gli standard utilizzati in particolare dall’USDA non sono cambiati negli ultimi decenni in cui il benessere animale è diventato un tema importante. Gli esperti affermano che le indagini dell’agenzia americana sono superficiali, a volte addirittura incoerenti e che i modelli di analisi non sono adatti agli scimpanzé. Quest’ultimo punto può essere attribuito al lavoro dell’GFAS, a cui si aggiunge il fatto che i risultati delle ispezioni non vengono rese pubbliche.