Il lancio della sonda spaziale Cheops, previsto per la mattinata di martedì 17 dicembre, è stato rimandato. Si sarebbe dovuto alzare alle 9:54 ora italiana a bordo del lanciatore russo Soyuz, ma per ora tutto è bloccato e si dovranno attendere almeno altre 24 ore. A far rinviare il lancio sarebbe stato un problema tecnico, probabilmente riconducibile al software di lancio.
"Purtroppo un'ora e un quarto prima del lancio previsto si è verificato un errore nella telemetria della sequenza automatica dell'ultimo stadio della Soyuz - ha dichiarato Roberto Ragazzoni, dalla base spaziale di Kourou, nella Guyana Francese -. Il volo è stato bloccato e tutti i dati sono stati trasmessi a Mosca dove cercheranno di capire qual è stato il problema".
Per ora quindi nessuna informazione certa per quanto riguarda il problema. Anche la data del nuovo volo per ora sembra essere in stand-by: "Questa sera italiana - ha concluso Ragazzoni - dovremmo capire se il volo è stato rinviato a domani o a data successiva".
Launch postponed. More information coming shortly... https://t.co/3VqDRknk1m
— ESA (@esa) December 17, 2019
"Noi invitati al lancio siamo arrivati un'ora e venti prima dell'evento - ha dichiarato dalla base spaziale di Kourou, nella Guyana Francese, Giampaolo Piotto, raggiunto telefonicamente -. Andava tutto bene, era tutto perfetto ma dopo cinque minuti si è accesa una spia rossa, che indicava che uno dei controlli che si fanno normalmente prima del lancio era fallito. Dopo pochi minuti è stato comunicato che il lancio è stato rinviato. Un computer di bordo non rispondeva come doveva ed ora bisogna capire il perché. Era uno dei computer che riguarda il lanciatore, cioè la Soyuz ed ora tutti i dati sono stati inviati a Mosca e si aspetta un loro riscontro per capire qual è il problema. Noi siamo in attesa, verso le 14 ora locale dovrebbe esserci una riunione degli esperti che devono decidere cosa fare. Quello che è certo è che c'è un'altra possibilità di lancio per domani mattina, alla stessa ora"
Che cos'è Cheops
Tutto fermo quindi alla base spaziale di Kourou, nella Guyana Francese. L’obiettivo della missione, la prima di classe Small del programma “Cosmic Vision 2015-2025” dell’Agenzia spaziale Europea (Esa), è di indagare la natura di pianeti extrasolari più grandi della Terra e più piccoli di Nettuno. In parole povere l’obiettivo di Cheops sarà non tanto quello di scoprire nuovi pianeti, quanto di determinare le caratteristiche fisiche di corpi già conosciuti con una precisione senza precedenti.
Due to a red at the beginning of the automated sequence of the SYZ launch system, operations are stopped for today. Satellites and Launcher in Full Security. Investigations on going under standard procedures. More details expected later on today. Go VS23, Go !
— Stéphane Israël (@arianespaceceo) December 17, 2019
Questo è un target particolarmente importante se l’obiettivo, in prospettiva, diventa quello di individuare possibili forme di vita. Se tale è lo scopo, infatti, ci si dovrà concentrare piuttosto sui pianeti di tipo roccioso che possiedono un’atmosfera capace di proteggere la vita stessa. "Tra gli esopianeti oggi noti - osservava Roberto Ragazzoni, direttore di Inaf-Osservatorio astronomico di Padova in un'intervista a Il Bo Live - ce n’è più d’uno nella posizione giusta e verosimilmente della dimensione idonea per poter ospitare la vita, ma di quasi nessuno di questi si conosce la composizione chimica nel dettaglio, o quanta atmosfera possieda. Di questi argomenti abbiamo parlato nel dettaglio con il direttore dell’Osservatorio".