Se ci fosse stato ancora qualche dubbio, durante la pandemia abbiamo scoperto quanto sia importante comunicare la scienza a un ampio gruppo di persone di provenienza eterogenea. Qualcuno potrebbe pensare che sia facile, ma abbiamo visto, invece, quanto ogni passo falso possa nuocere alla causa, e non necessariamente per errori o mancanza di conoscenza: molto spesso, anzi, il problema sta nell'atteggiamento di chi si trova nella posizione di trasmettere concetti chiave a una platea di non addetti ai lavori, che molto spesso non comprende le spiegazioni, e non per mancanza di buona volontà.
Perché la comunicazione della scienza sia efficace, un divulgatore deve avere sicuramente delle competenze scientifiche, ma questo non basta: dovrebbe abbandonare ogni atteggiamento paternalistico o, ancor peggio, borioso e porsi invece allo stesso livello dell'ascoltatore, sapendo che non potrà usare lo stesso linguaggio con un gruppo di dottorandi e con gli studenti delle scuole medie.
Per alcuni è una dote naturale, altri la possono imparare prendendo esempio dai primi. Da alcuni anni le università offrono insegnamenti e corsi per formare i divulgatori del futuro, e c'è anche una casa editrice che, fin dagli esordi, si è occupata di far arrivare la scienza, o per meglio dire le scienze, anche nelle case di chi ne sapeva poco o nulla.
Con 504 libri pubblicati all'attivo, Codice Edizioni quest'anno diventa maggiorenne, dimostrando che quando si lavora bene si va lontano, e che questo vale anche nel campo dell'editoria indipendente.
Questa casa editrice ha il grande merito di aver introdotto massicciamente in Italia, in tempi non sospetti, un genere che è salito alla ribalta solo negli ultimi anni, perché solo di recente le grandi case editrici hanno cominciato a rispondere con un gran numero di pubblicazioni al bisogno, neppure troppo latente, di comprendere i perché del mondo che ci circonda. I libri pubblicati da Codice sono rigorosissimi, ma ciò non toglie che siano anche facilmente comprensibili per lettori non per forza avvezzi alla disciplina trattata, anche perché le pubblicazioni spaziano dalla fisica alla tecnologia, passando per le scienze naturali e tanti altri argomenti. Difficilmente una persona può avere competenze specifiche in ognuno di questi ambiti, quindi gli autori procedono con delicatezza, accompagnando il lettore passo passo per comprendere la materia.
Quello della divulgazione scientifica è un tema che al BoLive sta molto a cuore, quindi abbiamo pensato di intervistare Vittorio e Marco Bo, rispettivamente fondatore e coordinatore generale di Codice Edizioni per comprendere meglio come nasce un libro divulgativo.
Servizio di Anna Cortelazzo e montaggio di Elisa Speronello
Da quando la casa editrice è stata fondata nel 2003, nel panorama scientifico c'è stata una piccola rivoluzione: "Sono cambiate molte cose - conferma Vittorio Bo - per esempio la sensibilità degli scienziati, e quindi anche l'attenzione del pubblico in Italia. È aumentata l'attenzione degli esperti verso il public understanding of science che li ha portati a mettersi in gioco sforzandosi di trasmettere la loro passione e le loro ricerche in modo preciso ma anche comprensibile. In questa direzione vanno non solo le pubblicazioni, ma anche i festival, le mostre e gli altri eventi. Ora il consenso è più elevato, da parte del pubblico ma anche della comunità scientifica e dei soggetti preposti alla diffusione di questa cultura, per esempio le scuole o le stesse famiglie e le ragazze e i ragazzi".
Questo ritorno alla scienza ci riempie di speranza perché, retorico ma vero, sono soprattutto i giovani che possono portare avanti queste istanze: sono loro che muoveranno le scelte dei grandi editori e sono loro che magari un giorno diventeranno i nuovi Piero e Alberto Angela. Capire che la scienza fa parte delle nostre vite, e che proprio per questo può essere interessante anche quando non è il nostro lavoro, è una delle poche eredità positive che ci lascerà la pandemia.
Come abbiamo accennato, una delle sfide più importanti per un divulgatore è quella di presentare argomenti importanti con leggerezza, che non è sinonimo di superficialità, ma è un valore aggiunto. Marco Bo ci spiega che il processo dell'editore cambia a seconda che si parli di un'opera italiana o straniera: nel secondo caso, una parte del lavoro viene fatta a monte dalle case editrici estere, e quindi alcune riflessioni vengono fatte a monte. In quel caso quello di Codice è più un lavoro di ricerca e scouting, mentre quando parliamo di testi italiani ci si concentra di più su come presentare gli aspetti più tecnici in modo che siano chiari e comprensibili per tutti gli interessati. Marco Bo conferma che la recente tendenza del pubblico a ricercare e premiare questo tipo di pubblicazioni sta aiutando anche in questo senso: sicuramente per un autore è bello sapere che va a rivolgersi a un pubblico ampio e non a pochi appassionati.
“ Non c'è nulla, o quasi, che uno scienziato non possa rendere comprensibile. Purché lo voglia
Ed è bello vedere come il testimone passi alle nuove generazioni: "La più grande soddisfazione - dice Vittorio Bo - è aver visto crescere il catalogo, prima con un grande lavoro di ricerca di importazione dei libri dall'estero, cosa che siamo riusciti a fare anche grazie a tantissimi collaboratori che ci hanno aiutato, a cominciare da Telmo Pievani, Luca Cavalli Sforza, Enrico Bellone e a tantissimi altri amici; poi con un lavoro di scouting dei giovani scienziati, per far emergere le loro capacità e qualità di comunicazione degli argomenti delle loro ricerche. Credo che questa sia la cosa più bella per chi fa nostro mestiere di editore: costruire e plasmare gli argomenti che poi si traducono in forma di libro".
Per festeggiare il compleanno insieme ai lettori, Codice ha distribuito alle librerie un taccuino in tiratura limitata che veniva regalato a chi acquistava due titoli della collana, ma soprattutto, visto che a 18 anni si diventa maggiorenni, tutti i lettori possono votare online il "libro premier" della collana.
Noi del Bolive ci uniamo ai festeggiamenti, augurando a Codice altri 18 anni di ottima divulgazione e letteratura!