Dettagli dell'allestimento a Ca' Scarpa, Treviso. Foto: Daniela Colaci
Un coro di piccole creature ibride come atto finale di un percorso tra immaginazione e puntuale osservazione della natura. All’ultimo piano di Ca’ Scarpa, lo spazio trevigiano restaurato da Tobia Scarpa per Fondazione Benetton studi ricerche, cinquantasette bio esseri, metafora dell’evoluzione tra natura e arte, compiono gesti che sembrano dialogare tra loro. Realizzati dallo scultore, pittore, disegnatore, incisore Pino Guzzonato, sono poco più grandi di un fungo, sembrano usciti dal sottobosco o da un film di Guillermo del Toro: teneri e spaventosi al tempo stesso, sono la traduzione in argento della straordinaria fantasia dell'artista.
“Ho conosciuto Pino Guzzonato quest’anno. È amico di Tobia Scarpa: insieme siamo andati a trovarlo in atelier, una fabbrica dismessa trasformata in un laboratorio tra le montagne, nei pressi di Marano Vicentino: uno spazio grande e pieno di opere", spiega a Il Bo Live J.K. Mauro Pierconti, curatore scientifico di Ca’ Scarpa, storico dell'architettura e curatore della mostra. La natura dunque è centrale, fa parte della vita e dell’opera dell’artista, abbraccia i luoghi della creazione e si fonde con l'arte e l'anima. “Guzzonato ci fa veramente capire cosa significhi lavorare con la natura accanto. Ce lo fa sentire. Con questa mostra, noi vogliamo trasmettere la forza di questo legame anche al visitatore. Il suo è un modo gioioso di intendere e vivere la natura, si coglie in tutte le sue opere".
Ca’ Scarpa abbraccia l’arte trasformandosi in una wunderkammer, uno spazio delle meraviglie in cui anche le colonne diventano scenografie. L’allestimento propone 150 opere di vario tipo, il panorama espositivo è ricco. Nel corso del tempo, la natura è stata raccontata dall’artista attraverso vari materiali e tecniche: i metalli, la pietra (particolarmente significativa è l'opera in pietra dedicata alla maternità), il feltro, i tessuti e la carta, che Guzzonato realizza a mano riciclando fibre vegetali a partire dagli anni Ottanta.
Esseri fantastici ma anche scimmie, cagnolini, coccodrilli, uccelli, gechi, api, formiche e “un piccolo bosco” con quaranta copertine di carta, impresse su alberi e legni differenti del Veneto, “quasi una ricerca scientifica”, precisa Pierconti. E di carta sono anche le cartoline postali e i libri d'artista, in esemplare unico, realizzati con poeti e scrittori tra cui Andrea Zanzotto, Mario Rigoni Stern, Fernando Bandini, Luigi Meneghello.
“ Il suo è un modo gioioso di intendere e vivere la natura, si coglie in tutte le sue opere J.K. Mauro Pierconti, curatore della mostra e di Ca'Scarpa
Ottantenne veterano dell’arte con uno sguardo immutato di stupore-bambino: di fronte alla fragilità di una natura troppo spesso maltrattata, Guzzonato diviene esploratore attento e gentile del confine sfumato che separa il mondo naturale dalle attività umane, facendo coesistere in assoluta armonia l'osservazione scientifica e l'immaginazione. "I bio esseri sono cresciuti dentro di lui come un fiore che germoglia - continua Pierconti -. Per tutta la vita ha lavorato sulle trasformazioni della natura, indagine che l'ha portato gradualmente a ideare i suoi bio esseri, disegnati prima sulla carta e poi realizzati nell'ultima serie di statuine d'argento realizzate a partire dal 2020. La storia dei bio esseri riguarda la contemporaneità e in qualche modo l'intelligenza artificiale: ci parla anche di un progresso a cui prestare attenzione perché potrebbe andare fuori controllo".
La mostra di Guzzonato a Ca' Scarpa inaugura un nuovo progetto: il filone di esposizioni dal titolo Collezioni dal territorio pensato per valorizzare artisti, raccolte, patrimoni culturali dell’area veneta.
Bio esseri di Pino Guzzonato. Metafora dell’evoluzione tra natura e arte
a cura di J.K. Mauro Pierconti
mostra organizzata da Fondazione Benetton Studi Ricerche / Ca’ Scarpa
28 ottobre - 10 dicembre 2023
Ca’ Scarpa, Treviso
Oggi, 28 ottobre, alle 17.30, l'inaugurazione con Pino Guzzonato e la partecipazione di Mario Brunello, che suonerà il suo violoncello tra le opere. Intervengono anche Telmo Pievani e Anna Villari, tra gli autori dei testi contenuti nel catalogo Marsilio.
Pino Guzzonato con l'opera "Merlo rosso" del 2008