La caffeina è uno degli ingredienti psicoattivi più consumati al mondo. Ogni giorno vengono consumate circa 1,6 miliardi di tazze di caffè.
Le attività che svolgiamo quotidianamente, quali ad esempio leggere, possono essere influenzate dal consumo di caffeina?
A livello percettivo, la caffeina sembra migliorare la percezione globale di una scena visiva. La percezione globale – controllata principalmente dai circuiti attenzionali dell'emisfero destro – risulta causalmente connessa alle capacità di lettura. Infatti le abilità di percezione globale già dalla scuola dell’infanzia predicono lo sviluppo delle future abilità di lettura negli anni successivi. Inoltre, in persone con difficoltà di lettura, i training comportamentali che migliorano le abilità di percezione globale risultano migliorare anche le capacità di lettura.
A livello linguistico, il consumo di caffeina sembra migliorare le prestazioni nelle attività di ragionamento semantico.
Queste le premesse all’articolo Caffeine improves text reading and global perception pubblicato sulla rivista Journal of Psychopharmacology e realizzato da ricercatori delle università di Padova, Firenze e Bergamo.
“Per queste ragioni abbiamo ipotizzato che l'assunzione di caffeina – facilitando la percezione globale e il ragionamento semantico – avrebbe potuto migliorare anche le prestazioni in specifici compiti di lettura – spiega Sandro Franceschini del dipartimento di Psicologia generale dell’università di Padova e primo autore della ricerca -. In questo articolo presentiamo i risultati di due studi in doppio cieco che hanno coinvolto 78 persone. Dimostriamo che in coloro che quotidianamente consumano basse o normali quantità di caffeina, una singola dose di 200 mg di questa sostanza (circa due caffè espressi) accelera la velocità di lettura del testo. Il miglioramento della velocità osservato nella lettura del testo non era generalizzato a compiti di lettura di liste di parole singole o di parole senza senso.»
“È importante sottolineare – spiega Sara Bertoni, dipartimento di Psicologia generale dell’università di Padova e coatruice dello studio – che i miglioramenti nelle capacità di lettura erano accompagnati da un cambiamento nella percezione globale degli stimoli visivi, senza che fosse rilevato alcun effetto sulle funzioni di allerta, sulle abilità di orientamento dell'attenzione, sulle funzioni esecutive o fonologiche, dimostrando la presenza di una connessione specifica tra la rapidità nella lettura del testo e i meccanismi attenzionali dell'emisfero destro, coinvolti nell’esecuzione di compiti semantici e nella percezione visiva globale”.