Come affrontare l’incertezza nella comunicazione scientifica? Quali linguaggi scegliere e come gestire la complessità, soprattutto quando si analizzano situazioni e scenari in cui non esistono evidenze assolute e irremovibili? Di questo tema si è discusso nei giorni scorsi al Cicap Fest in un incontro dedicato alla memoria di Pietro Greco, una delle voci più amate e competenti della comunicazione della scienza in Italia e caporedattore de Il Bo Live, fino alla sua improvvisa scomparsa nel dicembre scorso. Intellettuale dotato di una cultura immensa, nutrita da interessi e letture che spaziavano tra gli ambiti più diversi, Pietro Greco aveva sottolineato a più riprese il valore della conoscenza e la necessità di favorire i diritti di cittadinanza scientifica, anche come strumento per una maggiore partecipazione alla vita democratica.

Proprio dalle sue riflessioni ha preso il via un dialogo a più voci sulle diverse declinazioni dell’incertezza, insieme a Elisabetta Tola, giornalista scientifica e caporedattrice de Il Bo Live, alle giornaliste e giornalisti della redazione e a Nico Pitrelli, saggista e comunicatore scientifico. Un dibattito stimolato anche dagli spunti posti in video da scienziati e divulgatori, come Telmo Pievani, Massimo Polidoro e Beatrice Mautino, dalla psicologa Teresa Gavaruzzi che ha ricordato come sia illusorio pensare che il nostro cervello sia sempre razionale e riflessivo e da Antonello Pasini, fisico del clima del Cnr.

Nel futuro della comunicazione scientifica ci sono tante sfide e l’esperienza della pandemia ha messo in evidenza una complessità che a volte sembra particolarmente ardua da gestire. L’incertezza è però una dimensione che fa parte della vita, come della scienza, e per questo non deve spaventare se affrontata con rigore e pacatezza, come Pietro Greco ci ha insegnato. 

Nel video il racconto dell'evento con le interviste a Nico Pitrelli ed Elisabetta Tola