I timori riguardo la sicurezza energetica suscitati dalla guerra in Ucraina hanno spinto i Paesi ad affidarsi in misura crescente a rinnovabili come solare ed eolico per ridurre la propria dipendenza da combustibili fossili importati, i cui prezzi (soprattutto del gas) sono schizzati alle stelle. È ora atteso che la capacità di generazione elettrica da rinnovabile raddoppierà nei prossimi 5 anni arrivando a superare il carbone come principale fonte di generazione elettrica nel mondo. Le stime dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, che ha pubblicato a inizio dicembre il rapporto 2022 sulle rinnovabili, parlano di 2400 GW che verranno installati dal 2022 al 2027, una quantità pari all’intera capacità elettrica della Cina e che aiuterà a mantenere vivo l’obiettivo di limitare a 1,5°C il riscaldamento globale.
The global energy crisis has triggered unprecedented momentum behind renewables.
— International Energy Agency (@IEA) December 6, 2022
The world is now set to add as much renewable power in the next 5️⃣ years as it did in the past 2️⃣0️⃣
Read more → https://t.co/YVlNkARHvl pic.twitter.com/ZXqYkeEHBj
Le stime riportate dalla IEA sono il 30% più alte di quelle presentate dalla stessa agenzia solo un anno fa, a riprova di quanto l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia abbia cambiato le carte in tavola. Oltre che dal programma RePowerEU dell’Europa, l’espansione delle rinnovabili sarà trainata dal 14esimo Piano Quinquennale della Cina (da cui verrà la metà dell’espansione globale), dal Inflation Reduction Act degli Stati Uniti e dalle riforme introdotte dall’India.
Fotovoltaico ed eolico onshore sono le fonti di generazione di energia elettrica più economiche in gran parte dei Paesi del mondo, ricorda la IEA: il 90% dell’espansione elettrica dei prossimi 5 anni verrà da fonti rinnovabili e il 90% di queste sarà solare ed eolico. Il fotovoltaico dovrebbe triplicare nei prossimi 5 anni, superando il carbone come principale fonte di generazione elettrica. Nello stesso periodo l’eolico dovrebbe raddoppiare.
Renewables are on track to overtake coal as the largest source of global electricity by early 2025
— International Energy Agency (@IEA) December 6, 2022
And by 2027, solar PV alone is set to be the largest source of power capacity, confirming it as the king of global electricity markets ⚡️
Learn more 👉 https://t.co/r5lo5ynhhh pic.twitter.com/jXZacvRl9C
La IEA vede anche segni di diversificazione nella catena di produzione globale di fotovoltaico: entro il 2027 la Cina passerà dal 90% attuale al 75%, con una crescita di Stati Uniti e India.
Il rapporto IEA esamina anche uno scenario in cui le rinnovabili crescano ancora più rapidamente dell’atteso. Nelle economie più avanzate questo richiederebbe affrontare sfide regolatorie soprattutto legate alla penetrazione nei settori del riscaldamento e dei trasporti, rafforzare reti elettriche altrimenti deboli, garantire l’accesso a finanziamenti adeguati, risolvere i problemi legati a una catena di fornitura altrimenti troppo corta.
La IEA prevede anche un espansione dei biocarburanti del 22% principalmente guidata da Stati Uniti, Canada, Brasile e Indonesia.
🗣 “Renewables were already expanding quickly, but the global energy crisis has kicked them into an extraordinary new phase of even faster growth”
— International Energy Agency (@IEA) December 6, 2022
IEA’s @fbirol on the latest trends in renewable energy markets. Read more in our new report 👉 https://t.co/UiL6TaRbEz pic.twitter.com/TtlffX5luf
Sebbene la crescita delle rinnovabili in Europa sia data in accelerazione, la IEA non la ritiene ancora sufficiente a raggiungere gli obiettivi che la Commissione Europea si è data con RePowerEu: per raggiungere quasi il 70% di generazione elettrica da rinnovabili entro il 2030 le aggiunte annuali dovrebbero essere circa il 30% più alte di quelle che sono adesso.
La IEA ha pubblicato anche un altro rapporto dedicato interamente alle sfide che l’Europa dovrà affrontare nel 2023 se dovesse verificarsi una carenza di gas derivante dai possibili tagli di fornitura della Russia.
NEW
— Simon Evans (@DrSimEvans) December 12, 2022
How the EU is already cutting gas demand – and how it could move faster to avoid risk of shortages next yr
Latest @IEA report highlighting key roles for energy efficiency, renewables and behaviour changehttps://t.co/pby9Pvew2K pic.twitter.com/tHCtwbrPTY
Il concatenarsi di una serie di circostanze potrebbe mettere a rischio la sicurezza energetica europea. Se le forniture russe calassero a zero, se il mercato del LNG (Liquid Natural Gas) venisse reso più stretto da un aumento di domanda cinese, se le temperature del prossimo autunno non dovessero essere inusualmente miti come quelle del 2021, secondo le stime della IEA l’anno prossimo il vecchio continente potrebbe essere scoperto per 57 miliardi di metri cubi di gas, sui 395 miliardi di domanda complessiva.
L’equivalente di 30 miliardi di metri cubi di gas tuttavia verrebbe tamponato proprio dalla crescita di rinnovabili, efficientamento energetico, carburanti non fossili ed erogazione da idroelettrico e nucleare che durante il 2022 hanno avuto problemi legati alla siccità, il primo, e a manutenzioni impreviste, il secondo. Resterebbero comunque scoperti altri 27 miliardi di metri cubi di gas: secondo la IEA l’Europa dovrebbe allora fare sforzi ulteriori in termini di installazione di rinnovabili, efficientamento energetico, aumento di forniture di gas da altri Paesi e comportamenti più virtuosi in termini di consumi.