Nei concitati giorni della caduta del primo governo Conte l’ex ministro dell’Interno l’aveva usato come ultimo slogan per provare a riallacciare gli ormai logori rapporti con il Movimento 5 Stelle, gli stessi che poi, questo tema, l’hanno messo come conditio sine qua non per la formazione di una nuova alleanza di governo.
Il taglio dei parlamentari
Stiamo parlando del taglio dei parlamentari, proposta che nella giornata di martedì 8 ottobre è stata votata alla quasi unanimità. 553 sì, 14 no e 2 astenuti: sono questi i numeri della riforma quasi plebiscitaria, votata anche da chi ora rischia di non essere rieletto alle prossime elezioni.
I parlamenti nell’Unione Europea
Il taglio di 345 parlamentari tra Camera e Senato quindi ora è legge, vediamo allora dove ci collochiamo come nuovo numero di parlamentari all’interno degli altri parlamenti dell’Unione Europea. Fino ad oggi siamo stati il secondo paese europeo per numero di rappresentanti in parlamento. Sopra di noi solo il Regno Unito con i suoi 1.426 seggi, tra cui l’affollata Camera dei Lord con i suoi attuali 776 membri (ad agosto 2019), numero che, a differenza dei 650 della Camera dei Comuni, non è fisso e non ha un limite massimo riguardo al numero totale dei rappresentanti. Tra i 776 attuali lord 661 sono membri a vita, 91 sono membri ereditari e 26 lord spirituals, cioè vescovi della Chiesa d’Inghilterra.
Con la nuova legge quindi, con i “nostri” totali 600 rappresentanti, di cui 400 a Montecitorio e 200 Palazzo Madama, saremo superati anche dalla Francia, dalla Germania e dalla Spagna, che hanno rispettivamente 975 (577 deputati e 348 senatori), 778 e 616 (350 al Congreso e 266 al Senado) parlamentari. Dietro di noi ci sarà la Polonia con 560 parlamentari mentre il parlamento più piccolo dell’Unione Europea è quello lussemburghese, con 60 rappresentanti.
I parlamenti nel mondo
Allargando lo sguardo a livello globale vediamo come il parlamento cinese, che si chiama Assemblea nazionale del popolo conta 2.980 membri e, a livello mondiale, è di gran lunga il più grande. L’Assemblea non si ritrova sempre in sessione plenaria ma elegge, durante la prima sessione, un Comitato permanente formato da 150 membri, con le stesse funzioni dell’Assemblea. All’interno del Comitato c’è l’elezione del presidente, di 13 vicepresidenti e di un segretario generale.
La rappresentanza per abitante
Fino ad ora abbiamo analizzato il numero totale dei parlamentari. Rimane però il livello di rappresentanza in base ad ogni abitante, cioè quanti parlamentari ha un paese rispetto ai suoi abitanti. In questo caso vediamo a livello globale l’anomalia dell’India, che ha un rappresentante ogni 1,7 milioni di persone. L’Italia fino ad oggi ha avuto un deputato ogni circa 96mila abitanti ed un senatore (senza contare gli attuali sei senatori a vita) ogni circa 188.500 abitanti.
Con la nuova riforma, e quindi avendo in tutto 600 parlamentari, il nostro Paese si troverà con un deputato ogni 151.210 abitanti, e un senatore ogni 302.420. In pratica l’Italia diventerà il Paese europeo con la minor rappresentanza rispetto alla popolazione per quanto riguarda gli eletti alla Camera bassa (0,7 deputati ogni 100mila abitanti), cioè la nostra Camera dei deputati e in penultima posizione a livello europeo tra i Paesi che hanno anche una Camera alta (il nostro Senato della Repubblica), a pari merito con la Polonia e davanti solamente alla Germania che ha 0,1 senatori ogni 100mila abitanti.