CULTURA
Maya e Teotihuacanos. Gli scavi portano alla luce nuovi indizi sui rapporti tra le due popolazioni
Piramidi di Teotihuacan. Foto: robtowne0/pixabay
A 40 chilometri da Città del Messico si stagliano le piramidi del Sole e della Luna, le costruzioni principali del sito archeologico che conserva le rovine della grande città di Teotihuacan, la cui storia è ancora in parte avvolta dal mistero, essendo ancora sconosciuta la lingua del popolo che l'aveva costruita a partire dal 300 a. C. circa, e che l'abitò fino alla sua distruzione, nel 535 d.C.
Teotihuacan ospitò fino a 200.000 persone, e fu con grande probabilità un importante centro di scambi commerciali in Mesoamerica, specialmente nel suo periodo di massimo splendore, tra il 150 e il 450 d.C. Ed è proprio nei sotterranei di una grande piramide Teotihuacan (che oggi non esiste più) che una squadra di archeologi, guidata dall'antropologa Nawa Sugiyama, dell'università della Calilfornia di Riverside, ha scavato un tunnel all'interno dell'area che oggi è chiamata Piazza delle colonne. È lì che il team ha ritrovato le tracce di una cerimonia avvenuta attorno al 300 – 350 d.C., a cui sembra che abbiano preso parte assieme le élite del popolo Teotihuacan e dei Maya in un contesto apparentemente amichevole.
Per capire l'importanza di questa scoperta, è utile comprendere quali sono le attuali conoscenze degli studiosi riguardo alla civiltà Teotihuacan e ai suoi rapporti con il popolo Maya. Teotihuacan era una città piuttosto grande e sviluppata, ospitava mercati, scambi commerciali intensi e la sua struttura urbana era ben definita. Si trovava accanto all'attuale Città del Messico, a nord-ovest rispetto all'area Maya, e aveva sotto la sua influenza altri centri abitati nell'area circostante a Tikal. I Teotihuacanos intrattenevano rapporti economici e commerciali con il popolo Maya, che si trovava tra il Messico sudorientale e la parte settentrionale dell'America centrale, in una zona che comprendeva l'attuale Guatemala. Paragonabile per alcuni aspetti alla Grecia antica, l'area Maya era un insieme di città-stato indipendenti, tra cui le principali, Tikal e Calakmul, ottenevano la fedeltà da parte delle città più piccole e indifese. Nonostante ciò, nessun re Maya riuscì a riunire politicamente sotto di sé tutta la regione, quindi Teotihuacan aveva relazioni diverse e in continua evoluzione con le varie città-stato Maya. Queste interazioni si fecero particolarmente intense nel corso del IV e V secolo d.C., ovvero in quello che per la Mesoamerica è chiamato il periodo classico antico (o iniziale). Gli studi e la datazione al radiocarbonio dei ritrovamenti archeologici hanno confermato che le due civiltà convivevano nello stesso periodo. Quello che però non è chiaro è se i loro rapporti fossero pacifici oppure no.
La prima interazione tra i Maya e Teotihuacanos è stata datata al 378 d.C., quando Sihyaj K’ahk, un potente guerriero straniero, entrò nella città di Tikal e quel giorno il sovrano che deteneva da molto il potere fu ucciso. Questo evento è stato ricostruito per la prima volta negli anni Settanta, e nel 2000 l'archeologo David Stuart avanzò l'ipotesi che Sihyaj K’ahk fosse stato mandato da parte di un sovrano straniero, chiamato “Gufo lanciadardi”, che probabilmente era di Teotihuacan. Poco tempo dopo, il figlio di quest'ultimo salì sul trono di Tikal, e da quel momento la città fiorì fino a diventare uno dei più importanti centri Maya.
Rovine Maya di Tikal, Guatemala. Foto: jimmy baum/unsplash
I ritrovamenti di Piazza delle colonne, portati alla luce da Nawa Sugiyama e dal suo team, i quali partecipano al progetto archeologico coordinato dall'archeologo Saburo Sugiyama, aggiungono nuovi dati interessanti per lo studio di queste due popolazioni, e sembrano avvalorare l'ipotesi che il contatto tra le due culture fosse avvenuto molto prima.
Sono stati ritrovati, infatti, dei cocci di ceramica frantumata che fanno pensare ai resti di un tipo di celebrazione piuttosto comune tra le popolazioni della Mesoamerica, che erano solite organizzare feste durante le quali i frammenti di ceramica venivano collocati in una fossa. In questo contesto sono stati identificati vari tipi di frammenti e materiali stranieri che presentavano stili ed elementi iconografici riconducibili alla cultura Maya.
Ma non sono questi i soli reperti rinvenuti da Nawa Sugiyama e dal suo team. In una zona vicina, infatti, sono stati ritrovati una serie di frammenti di pareti con murales in stile Maya. Tutto fa pensare che siano stati distrutti intenzionalmente e con uno spirito decisamente diverso rispetto a quello di una festa o di una cerimonia. In alcuni dei frammenti recuperati, i volti umani rappresentati sembrano essere stati deliberatamente sfigurati prima o durante la distruzione del murales. Nella stessa area, inoltre, sono stati trovati scheletri di corpi mutilati e scomposti. Tali resti appartengono probabilmente a uomini maya, dato che presentano alterazioni cefaliche e mutilazioni dentali tipiche della loro cultura.
La distruzione del murales è avvenuta tra il 350 e il 400 d.C, quindi molti anni dopo la festa delle ceramiche. L'ipotesi di Nawa Sugiyama è che quindi, successivamente, i rapporti tra le due civiltà dovevano essersi incrinati. Allo stesso modo, i resti dei corpi smembrati e seppelliti potrebbero testimoniare un momento di rottura tra i popoli. Sugli scheletri verrà effettuata la datazione al radiocarbonio, tramite la quale gli studiosi sperano di poter acquisire nuove informazioni.
Naturalmente le ipotesi, per quanto verosimili, non possono essere ancora confermate al 100%. C'è anche da notare, inoltre, che tra gli esperti del settore non c'è neanche un accordo unanime riguardo all'incontro tra Teotihuacanos e Maya nel 378. C'è infatti la possibilità che l'usurpatore venuto a sostituire il re di Tikal non fosse di Teotihuacan, e nemmeno straniero. Alcuni studiosi ritengono che potesse essere un uomo di origine Maya che stesse fingendo di avere origini esotiche per incutere terrore negli abitanti di Tikal. Inoltre, sembra che i Teotihuacanos non fossero governati da un unico sovrano, come era invece tipico per i Maya, bensì da un consiglio di uomini.
Insomma, gli elementi a disposizione non sono abbastanza per confermare con sicurezza una versione rispetto all'altra, e ancora non si sa esattamente quando cominciarono i rapporti tra Maya e Teotihuacanos e di che natura fossero, ma resta di fatto che i dati raccolti dalla spedizione di Nawa Sugiyama abbiano portato un contributo significativo allo studio di queste affascinanti culture, e ognuno di essi aiuti a sciogliere il mistero che ancora le avvolge. Le ricerche, quindi, continueranno, perché il passato nasconde ancora molto, e molto ha ancora da insegnare.