Foto MOSE
Il 10 luglio scorso il Modulo Sperimentale Elettromeccanico è entrato in funzione. Per la prima volta la laguna di Venezia è stata separata dal mar Adriatico attraverso le 78 paratoie. L’opera, immaginata nel 1992, è stata vista così nella sua interezza, anche se a dirla conclusa si fa un errore. Manca ancora molto ed i lavori finiranno, se non ci dovessero essere altri intoppi in una vicenda che di intoppo ne ha già avuti fin troppi, nel 2021.
Cosa significa però questo per l’ecosistema lagunare? Andrea D’Alpaos, docente dell’università di Padova, sta realizzando uno studio proprio per capire gli effetti che le eventuali chiusure potrebbero avere sull’ecosistema e sulla morfologia lagunare.
Professor D’Alpaos, alcuni titoli dicono “il Mose devasterà l’ecosistema lagunare”, è veramente così?
Per trattare quest’argomento bisogna fare una premessa: il Mose è stato concepito per difendere Venezia dalle acque alte molto sostenute. Si parla spesso di acque alte eccezionali ma in realtà le acque alte eccezionali sono quelle con livelli di marea superiori ai 140 centimetri sullo zero di punta della Salute, che comportano un allagamento di circa il 59% della città di Venezia. Le acque alte molto sostenute invece, sono quelle con altezze tra i 110 e i 139 cm, quindi quando il livello della marea supera in Adriatico i 110 cm vengono azionate le paratoie. La domanda se questo potrebbe mettere a rischio l'ecosistema lagunare è una domanda assolutamente centrale, alla quale stiamo cercando di rispondere proprio in questo periodo. Il progetto è un progetto che si chiama Venezia 2021, è finanziato dal provveditorato alle opere pubbliche del Triveneto ed in questo progetto l'università di Padova svolge un ruolo centrale. Stiamo studiando questi possibili effetti perché l'ecosistema lagunare è molto complesso va studiato in modo approfondito, sicuramente con un approccio interdisciplinare.
Professore facciamo un passo indietro e cerchiamo di spiegare in modo divulgativo che cosa significa l'alzata di queste 78 paratoie per la Laguna. Di fatto non c'è più un ricambio di acqua tra la laguna e laguna e il mare?
Esatto, quando le paratoie vengono azionate la laguna viene disconnessa dal mar Adriatico. Ovviamente queste manovre alle bocche comportano modificazioni alla circolazione idrodinamica all'interno della Laguna, lo scambio di flussi d'acqua e di sedimenti tra la Laguna e il mare possono portare a maggiore influenza delle acque dolci che provengono dal bacino scolante e modificare i tempi di rinnovo dell'acqua. Questi sono una serie di problemi che vanno analizzati nel dettaglio. Per rispondere a questa domanda però non possiamo prescindere dal considerare gli effetti dei cambiamenti climatici, perché se oggi la frequenza di chiusura di queste paratoie è per i livelli superiori a 110 cm, sappiamo che questi si hanno mediamente 5 volte l'anno. In futuro però, sulla base degli scenari di innalzamento del livello medio del mare forniti dall’IPCC, il numero delle chiusure e i tempi di chiusura potrebbero aumentare in modo drammatico.
Insomma i dubbi ormai non sono più sull’opera in sé, che bisogna sperare venga conclusa senza intoppi, ma sul fatto che quando il Mose è stato progettato il tema dei cambiamenti climatici stava solamente facendo capolino. Ora la realtà è ben diversa quindi bisogna analizzare quanto queste paratoie resteranno chiuse, non solo per comprendere in cambiamenti sulla morfologia e sull’ecosistema della Laguna, ma anche sul traffico lagunare, sul turismo e sull’intera vita di una città tanto fragile quanto bella come Venezia.