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Sono i pendolari del mondo, volano sulle ali profumate della primavera e annunciano anche l’arrivo dell’autunno. Percorrono decine di migliaia di chilometri in volo, superando deserti, mari, oceani e persino le più alte catene montuose del mondo. Per compiere questi viaggi straordinari, gli uccelli migratori hanno adattamenti peculiari: ali lunghe, un senso dell’orientamento e un tempismo perfetto. Molti di loro modi modificano il proprio ritmo circadiano: i piccoli passeriformi, per esempio, sono uccelli tipicamente diurni, ma migrano di notte. E tra questi adattamenti potrebbe esserci anche il colore del loro piumaggio. Secondo uno studio pubblicato su Current Biology da un team di ornitologi del Max Planck Institute gli uccelli migratori hanno un piumaggio più chiaro rispetto agli uccelli stanziali. E questo li aiuterebbe a termoregolare meglio ed evitare di morire letteralmente di caldo.
Il gruppo guidato da Kaspar Delhey ha analizzato oltre 20.000 illustrazioni delle 10.618 specie di uccelli esistenti al mondo, sfruttando l’enorme database di immagini del manuale Birds of the World. E ha classificato il colore del piumaggio per ciascuna specie con una scala da 0 (completamente nero) a 100 (completamente bianco). Dopodiché ha incrociato i dati sulla colorazione del piumaggio così ottenuti, con i dati relativi alle distanze percorse da ogni specie. Stando ai risultati, gli uccelli che migrano su lunghe distanze hanno piumaggi più chiari di quelli che migrano su brevi distanze, che a loro volta hanno un piumaggio più chiaro degli uccelli stanziali, che sono dunque i più scuri di tutti. Insomma chi percorre in migrazione percorsi più lunghi, ha anche un piumaggio più chiaro.
Il piumaggio dei migratori quindi presenta spesso colori lucenti e chiari che riflettono bene la luce o addirittura tende al bianco assoluto. E questo gradiente non è spiegato né dalle dimensioni, né dal clima o dal tipo di habitat in cui vivono le diverse specie. L’unica spiegazione per una tale correlazione tra distanza percorsa e chiarezza del piumaggio sembrerebbe essere la termoregolazione: un piumaggio più chiaro, infatti, aiuterebbe gli uccelli migratori nel processo di regolazione della temperatura corporea (soprattutto durante il giorno) per rimanere freschi mentre volano.
La termoregolazione è fondamentale per qualsiasi essere vivente. Ma per gli uccelli migratori può essere una faccenda alquanto complicata. Molti di loro percorrono anche 25.000 km perennemente in volo battuto: un’attività che già sola contribuisce ad alzare la temperatura basale. Ora però gli uccelli migratori si trovano ad attraversare deserti come il Sahara, a viaggiare sotto il sole caldo primaverile e come se non bastasse – in migrazione – hanno abbondanti riserve di grasso, che funge da carburante, ma che trattiene anche molto calore. Potremmo dire che sono degli atleti obesi, come i lottatori di sumo: un fascio di muscoli (per lo più pettorali, per sostenere il volo), ricoperto di grasso.
Per termoregolare, dunque, durante il giorno di solito viaggiano ad altezze maggiori, dove l’aria è più fresca. «Volare a quote maggiori, quando splende il sole e fa molto caldo, aiuta a compensare il calore assorbito dal piumaggio e quello prodotto dalla fatica del volo. Ma compiere queste escursioni altitudinali ha un costo energetico notevole» spiega Kaspar Delhey del Max Planck Institute for Ornithology. «Il colore del piumaggio potrebbe avere un ruolo fondamentale nell’aiutare i migratori a termoregolare, e potrebbe essere stato selezionato nel corso dell’evoluzione anche per questo scopo: i colori chiari riflettono meglio e di più la luce, aiutando gli uccelli a rimanere freschi».
Un’opzione, questa, che finora non era stata ancora dimostrata. In effetti è risaputo che il colore del piumaggio ha funzioni importantissime: identifica la specie, e spesso anche il sesso. Può servire a mimetizzarsi nella vegetazione o ad attirare un partner, rispecchia lo stato di salute dell’individuo. E a quanto pare è implicato anche nella regolazione della temperatura corporea in migrazione, mediante l’assorbimento e la riflessione della luce: una colorazione del piumaggio più chiara nelle specie migratrici a lungo raggio le aiuterebbe a ridurre il rischio di surriscaldamento. E dunque la termoregolazione sarebbe un’importante forza selettiva per le specie migratrici.
«Abbiamo scoperto che in quasi tutti i gruppi di uccelli, i migratori tendono ad avere un piumaggio più chiaro rispetto alle specie stanziali» continua Delhey, ricercatore presso il Max Planck Institute. «Questo carattere potrebbe essere stato selezionato perché riduce il rischio di surriscaldamento e potrebbe essere un carattere particolarmente importante per i migratori a lunga distanza, che intraprendono voli molto lunghi durante i quali non hanno la possibilità di fermarsi a riposare all’ombra».
E una delle maggiori sorprese è stata la coerenza con cui si presenta questo gradiente di colorazione del piumaggio in tutte le specie di uccelli, in gruppi molto eterogenei con caratteristiche biologiche profondamente diverse. «Abbiamo osservato lo stesso schema di colore negli uccelli di ogni dimensione, da quelli grandi a quelli piccoli. E indipendentemente dalla loro ecologia: vale tanto per gli uccelli acquatici, quanto per gli uccelli terrestri» ha concluso Delhey.