Jane Goodall, Rita Levi Montalcini e Rosalind Franklin. Illustrazioni di Giulia Sagramola
“Quel che volevo era viaggiare e vivere a contatto con la natura, insieme ai miei adorati animali […] Ora, a ottantatré anni, ho la soddisfazione di vedere la mia impresa riconosciuta come un modo rivoluzionario di studiare gli animali. Ma ancora oggi nessuno conosce la risposta alla mia più grande curiosità: quando guardo negli occhi uno scimpanzé, che cosa pensa lui, mentre guarda me?”. La storia dell’etologa Jane Goodall, classe 1934, è raccontata nel libro (consigliato dagli 11 anni in su) Ragazze con i numeri. Storie, passioni e sogni di 15 scienziate, scritto da Vichi De Marchi e Roberta Fulci e illustrato da Giulia Sagramola per Editoriale Scienza. Goodall è considerata l’unico essere umano mai accettato da una comunità di scimpanzé selvatici, nel 1977 ha fondato il Jane Goodall Institute che tutela l’habitat e il benessere degli scimpanzé e oggi è un organo per la ricerca e la conservazione della natura. La sua è una delle “storie di ragazze, poi diventate donne famose, che hanno inseguito un progetto e alla fine hanno scritto pagine fondamentali della scienza. Quindici vite fatte di coraggio, di fatica, di entusiasmo, ma soprattutto di sogni che si avverano”, si legge nell’introduzione, che si chiude con un invito lanciato dalle autrici a lettrici e lettori: “Forse un giorno questa sarà anche la tua storia! Il segreto sai qual è? Bisogna crederci”.
Oltre alla vita di Jane Goodall, il libro attraversa le esistenze di altre incredibili donne scienziate: quella di Rita Levi Montalcini (1909-2012), la cui "avventura" straordinaria viene raccontata partendo da un semplice ricordo di bambina, quando, accompagnata dalla gemella Paola, indossava un cappellino di paglia ornato di nastri e fiori, considerato di pessimo gusto dal padre severo, e seguita poi da ragazza fino a ritrovarla adulta, premio Nobel per la medicina nel 1986 grazie alla scoperta del fattore di crescita delle cellule nervose noto come Ngf (Nerve growth factor). “Un giorno – avevo già settantasette anni – nella mia casa romana dove mi ero stabilita, squillò il telefono. Stavo leggendo un romanzo di Agatha Christie ed ero arrivata all’ultima pagina. Che scocciatura! Fui tentata di non rispondere, poi, di malavoglia alzai la cornetta del telefono. Una voce entusiasta mi annunciava: ‘Professoressa Levi Montalcini, le hanno assegnato il Premio Nobel per la medicina e la fisiologia. Dovrà venire a Stoccolma per la cerimonia di premiazione!’. Guardai il calendario. Era il 14 ottobre del 1986. Tornai con la memoria a un giorno di tanti anni prima quando una voce, che mi sembrava simile a questa, mi aveva annunciato: ‘Rita, hai superato l’esame di licenza liceale! Puoi andare all’università!’. Erano passati più di cinquant’anni e riprovavo quasi la stessa gioia”.
Quanto conta il buon esempio? Quanto questi modelli di determinazione possono ispirare e guidare i più piccoli? Le storie vere (in questo caso, storie al femminile con obiettivi che superano il genere) si offrono come stimolo, alimentando la consapevolezza, il senso critico e l'entusiasmo di ragazze e ragazzi. Non sono solo letture utili, sono necessarie. Sfogliamo il libro, saltiamo da una storia all’altra muovendoci tra ritratti illustrati e racconti che scivolano veloci, adattandosi al ritmo (e alla fame di conoscenza) di un giovane lettore. La prima scienziata che incontriamo in questo viaggio è Valentina Tereshkova, nata nel 1937, la prima donna al mondo ad andare nello spazio, a cui è stata dedicata persino una valle lunare. Oggi ha ottant’anni e vive vicino alla Città delle stelle, il centro spaziale nella regione di Mosca. Tra le più note ci sono, senza dubbio, Rosalind Franklin (1920-1958), famosa per lo studio della molecola di Dna, le ricerche sulla porosità del carbone e sul virus che provoca nelle piante la patologia del “mosaico del tabacco”, Tu Youyou, nata nel 1930, Nobel per la medicina nel 2015 grazie alla scoperta di una cura per la malaria, e Hedy Lamarr (1914-2000), star di Hollywood -sua la prima scena di nudo del cinema nel film Estasi- e inventrice, insieme al compositore George Antheil, del Secret communication system, dispositivo in grado di proteggere i missili sottomarini Usa usando la musica, pioniera dell’elettronica, del wireless, di un mondo interconnesso. Ma il libro raccoglie anche le storie di scienziate meno conosciute, da (ri)scoprire, come Laura Conti (1921-1993), convinta dell’importanza di una visione ecologica quando ancora non esisteva una sensibilità ambientale vera e propria, e la naturalista e pioniera dell’ecologia Maria Sibylla Merian (1647-1717), i cui disegni di insetti vivi tra le piante ispirarono decine di scienziati, Margaret Mead (1901-1978), tra le prime donne a fare ricerca antropologica sul campo, premio Kalinga dell’Unesco per la divulgazione scientifica, famosa per i suoi studi e per il suo impegno nel movimento femminista, Katia Krafft (1942-1991), la fotografa dei vulcani in piena eruzione, l’astronoma Vera Rubin (1928-2016) e la sua scoperta sull’anomalia nel movimento delle galassie, Katherine Johnson, nata nel 1918, grande protagonista nella ricerca spaziale, prima donna a firmare report di ricerca ufficiali alla Nasa, Wangari Maathai (1940-2011), Nobel per la pace, paladina del movimento ecologista che si oppose alla corruzione e alla speculazione che minacciavano la natura in Kenya piantando alberi (grazie a lei, ad oggi, ne sono stati piantati 51 milioni), Sophie Germain (1776-1831), altra geniale matematica che dimostrò un caso particolare dell’ultimo teorema di Fermat ottenendo un risultato che oggi porta il suo nome, e Maryam Mirzakhani (1977-2017), unica donna ad aver vinto la medaglia Fields su 56 matematici premiati: "Io non credo di essere più brava di tanti altri - si legge nel capitolo dedicato a Mirzakhani, che ci regala tracce dei suoi successi attraverso la sua voce -, ma la fiducia è importante in matematica. Se pensi che non ce la farai, la tua mente non lavora bene, non ci prova nemmeno [...] Non mi scoraggio facilmente. Per godersi la bellezza di una dimostrazione riuscita, bisogna guadagnarsela, con un po' di pazienza e con parecchia fatica".
Laura Conti e Wangari Maathai (illustrazioni di Giulia Sagramola da "Ragazze con i numeri", Editoriale Scienza)
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