L'Osella di Laura de Santillana, prodotta da Simone Cenedese a Murano. Foto: Massimo Pistore /Pixu studio
Non solo oggetti, ma vere e proprie opere d'arte. Non solo designer ma artista, nel senso più puro e totale. Laura de Santillana foggiava mondi, plasmando il suo amato vetro. Nel Natale 2018, è lei a immaginare e creare l'Osella dedicata alla luna osservata da Galileo nel 1609 e da lui descritta nel Sidereus Nuncius, "novità non mai udita in tutti i tempi trascorsi, cose mai scorte prima". Porta la sua firma quel prezioso dono, sintesi di luce e bellezza, parte di un ampio progetto della durata di cinque, voluto dell'Università di Padova e da lei curato, per arrivare alle celebrazioni del 2022, anno in cui l'ateneo festeggerà i suoi primi 800 anni. L'osella in vetro soffiato e aperto a mano, prodotta da Simone Cenedese a Murano, rispecchia e riassume la visione artistica di Laura de Santillana, il suo approccio alla forma e al colore raffinato ed essenziale, la sua passione per la materia, il desiderio di ricerca e sperimentazione che hanno sempre definito la sua poetica libera, personale e riconoscibile, fortemente agganciata alla tradizione dei maestri del passato, calata nella contemporaneità e proiettata al futuro.
Discendente della dinastia vetraia Venini, indiscussa protagonista della scena internazionale della lavorazione del vetro, Laura de Santillana è mancata pochi giorni fa, il 21 ottobre 2019, all'età di 64 anni. Tutta la sua vita è stata attraversata dall'amore per il vetro, filo rosso di una intensa storia privata e professionale, materia fragile e solida al tempo stesso.
Nipote di Paolo Venini, figura di spicco della produzione muranese e fondatore dell'azienda omonima nel 1921, figlia di Ludovico Diaz de Santillana, con il quale fonda la compagnia Eos nel 1986, dopo la vendita della Venini, sorella di Alessandro Diaz de Santillana con cui, negli anni, intreccia visioni e percorsi, condividendo la scelta, nel 1993, di abbandonare la creazione di oggetti d’uso per concentrarsi sulla pratica artistica e realizzando un racconto biografico, una memoria condivisa svelata, nel 2014, su invito di Martin Bethenod, nello spazio espositivo de Le stanze del vetro della Fondazione Giorgio Cini di Venezia.
Giovanissima, al termine degli studi classici, si mette in viaggio e arriva a New York dove, tra il 1975 e il 1976, sceglie di fermarsi per frequentare la School of Visual Arts. Dopo aver lavorato come grafica alla Vignelli associati, nel 1976 ritorna in Italia per collaborare con la Venini & C (dove resta fino al 1985), periodo fertile e vivace che la porta ben presto a incontrare idee, creatività ed esperienze di numerosi artisti italiani e stranieri e a usare le tecniche di Murano per creare opere rifinite con colori inusuali, come i piatti in “vetro mosaico”. Sua la celebre serie dei 40 libri di vetro, espressione di un rivoluzionario talento. Nel 2009 partecipa alla Biennale di Venezia, i suoi lavori sono esposti nei più importanti musei del mondo. Tra le sue ultime esposizioni, ricordiamo quella in corso alla Gaggenau Hub di Milano dal titolo ab – l'Essenza dell'Assenza, proposta all'interno del progetto non profit Cramum che sostiene progetti artistici e culturali in Italia e all’estero, In this Light alla Galleri Glas di Stoccolma (2018), Ciel Terrestre alla Galerie Pierre Marie Giraud di Bruxelles (2017), Laura de Santillana alla Stefan Vogdt Galerie der Moderne di Monaco (2016) e le due mostre a Tokyo, in Giappone, nel 2014 e nel 2015.
“ Il vetro è un materiale familiare, lo conosco bene, era nella mia vita fin da bambina. Io penso in vetro Laura de Santillana su "Interni magazine"
"È stato un grande privilegio conoscere Laura De Santillana e lavorare con lei al progetto delle Oselle per gli 800 anni del nostro Ateneo - ha commentato Annalisa Oboe, Prorettrice alle relazioni culturali, sociali e di genere dell'Università di Padova -. Con Laura ho potuto assistere alla nascita di un’idea, alla sua elaborazione artistica in dialogo attento con le nostre aspettative di committenti e con il suo materiale di riferimento, il vetro, a cui sapeva chiedere forme e colori straordinari, nel rispetto della natura di quel mezzo artistico esigente, fatto di fuoco, aria, respiro e luce. Di Laura abbiamo ammirato l’intelligenza, la creatività, la pazienza e la determinazione, fino all’ultimo. Vitale, era attaccata alla vita e coltivava mille progetti: grazie a lei, l’Università di Padova potrà festeggiare il Natale 2019 con la sua seconda osella in vetro di Murano, dedicata allo sviluppo della medicina moderna a Padova. Sarà un’occasione speciale per ricordare Laura De Santillana, donna e artista di grande fascino, e celebrare insieme".
L'osella di Laura de Santillana, prodotta da Simone Cenedese a Murano. Riprese di Massimo Pistore /Pixu studio