CULTURA
Un secolo di Poirot. Compie 100 anni il detective belga nato dalla penna di Agatha Christie
Foto: Jour/commonswiki
Sono passati 100 anni da quando gli appassionati di gialli conobbero per la prima volta Hercule Poirot, il carismatico detective destinato a diventare il protagonista più famoso dei romanzi di Agatha Christie (almeno fino alla comparsa di di Miss Marple, 10 anni dopo).
L'esordio di Poirot è anche l'esordio di Agatha Christie, che scrisse il romanzo Poirot a Styles Court (il cui titolo originale è: The Mysterious Affair at Styles) nel 1916, sfidata dalla sorella. In quegli anni, nel bel mezzo della prima guerra mondiale, Christie lavorava come volontaria all'ospedale di Torquay, e le ci vollero ben 4 anni per trovare un editore che fosse disposto a pubblicare il suo libro.
La prima volta che sentiamo di parlare di Poirot è appunto in Poirot a Styles Court. È Arthur Hastings, voce narrante del libro, a raccontare alla famiglia che lo ospita del singolare incontro con il grande detective:
“Una volta ho incontrato un uomo in Belgio, un detective molto famoso, e mi ha piuttosto attratto. Era un ometto meraviglioso. Diceva che tutto il buon lavoro da detective era solo questione di metodo. […] Era un tipo divertente, un grande dandy, ma meravigliosamente intelligente”.
(Poirot a Styles Court)
Pur riconoscendo la bravura di Poirot, Hastings crede di averlo superato in quanto ad arguzia e metodo investigativo. Basteranno poche pagine per scoprire quanto si sbagliava, perché Poirot farà il suo ingresso nel capitolo successivo, e inizierà subito a dare prova a lui e al mondo intero della sua genialità, In ogni caso, Arthur Hastings, il cui grande desiderio era quello di diventare un detective, accompagnò Poirot in ben sette libri, ricordando, per certi versi, il fedele Watson di Sherlock Holmes.
La prima opera di Christie contiene già al suo interno molti degli elementi caratteristici della sua produzione futura: un misterioso omicidio, una schiera di personaggi presenti tutti nello stesso posto al momento del delitto e una grande attenzione al carattere e alla storia di ognuno di loro.
Poirot compreso. L'eccentrico detective è abilmente delineato nei suoi principali tratti distintivi sin da quel primo caso a Styles court. La sua maniacale precisione, la capacità di porre le domande più incomprensibili e il guizzo nei suoi occhi quando intravede un pezzo che lo aiuterà a completare il puzzle sono alcune delle peculiarità che lo avrebbero contraddistinto per il resto della sua brillante carriera.
Mentre ci allontanavamo a passo spedito dalla casa, lo guardai più di una volta. Avevo spesso notato che, quando qualcosa lo eccitava, i suoi occhi diventavano verdi come quelli di un gatto. Ora li aveva splendenti come smeraldi. "Amico mio," disse alla fine, "ho una piccola idea, molto strana, e probabilmente assolutamente impossibile. Eppure... si adatta".
(Poirot a Styles Court)
Dopo il suo esordio, Hercule Poirot è stato protagonista di altri 32 romanzi e 54 racconti nati dalla penna di Agatha Christie. È proprio lui al centro di alcuni dei più celebri misteri della regina del crimine, come “Assassinio sull'Orient express” e “Assassinio sul Nilo”.
Il pubblico lo amava perché era infallibile? Forse, ma anche per la sua bizzarra personalità.
L'attenzione di Poirot per i dettagli non si limita mai all'analisi della scena del delitto. Grande conoscitore dell'animo umano, nessuno come lui è in grado di carpire importanti informazioni sulle persone che ha attorno dai dettagli all'apparenza più insignificanti – come l'abitudine di una giovane donna di bere il caffè senza zucchero, o il fatto che una vecchia signora avesse mangiato con gusto la sera a cena – e di scoprire cosa si nasconda dietro agli sguardi di coloro che lo circondano, a cominciare dal fedele Hastings.
Mi è passata per la mente un'idea, e non per la prima volta, che il povero vecchio Poirot stesse invecchiando. Dentro di me ho pensato che fosse una fortuna che si fosse associato a lui qualcuno dotato di una mente più ricettiva.
Poirot mi stava osservando con occhi silenziosi e scintillanti.
"Non sei contento di me, mon ami?"
(Poirot a Styles Court)
Naturalmente Hastings si sbagliava, Poirot non sarebbe invecchiato tanto facilmente, e la sua acutezza non avrebbe mai smesso di deludere i suoi lettori.
Tuttavia, fu Agatha Christie stessa a sviluppare una certa insofferenza verso il suo stesso personaggio. Per quanto il pubblico lo amasse, lei si ostinava a detestarlo.
Per questo motivo, quando si rese conto che la sua carriera stava finendo, decise di liberarsi di quello scomodo personaggio una volta per tutte.
Nel 1975 uscì il romanzo Sipario, in cui Poirot torna a Styles Court insieme ad Hastings, e costringe i suoi lettori a dirgli addio proprio nel luogo in cui li aveva sorpresi, per la prima volta, con le sue doti fuori dal comune.
Aug. 6, 1975: The NYT runs a front-page "obit" for fictional detective Hercule Poirot: http://t.co/lFVGXzzdy3 pic.twitter.com/1wKpYSU7ls
— NYT Archives (@NYTArchives) August 6, 2015
Poirot fu il primo personaggio immaginario a cui venne dedicato un necrologio sul New York Times, a conferma del fatto che la sua morte sia stata un duro colpo per i suoi tanti fan. Non potevano immaginare che, pochi mesi dopo, avrebbero dovuto salutare per sempre anche la sua creatrice, giunta all'età di 85 anni.