SOCIETÀ

Lo sport e il tedio delle vittorie senza avversari

Non sappiamo ancora se il prossimo campionato sarà giocato fino alla fine, ma una certezza ce l'abbiamo: vincerà comunque la Juventus. No, non correte a giocarvi dieci euro sulla sua vittoria, intanto perché non vogliamo prenderci questa responsabilità, ma soprattutto perché, al momento, ne vincereste solo 16 (le quote sono quelle Snai del  27 luglio). Giusto per farci un'idea: puntando la stessa cifra sulla vittoria dell'Atalanta, che quest'anno è arrivata terza e che da qualche stagione sta facendo molto bene, si vincerebbero 150 euro, e già con l'Inter, seconda più probabile vincitrice per la Snai, si porterebbero a casa 40 euro, sufficienti se non altro per offrire una pizza al migliore amico guardando la finale di Champions da casa. E così il prossimo anno si potrà puntare anche sulla seconda classificata, dando per scontato che la prima sarà, per la 37esima volta, la Vecchia Signora.

Questo succede per un semplice motivo: in Italia, la Juventus vince. Praticamente sempre. Non solo ha vinto 36 campionati al netto dei due tolti (Inter e Milan, secondi a pari merito, vantano solo 18 vittorie a testa), ma nove di questi (un quarto!) sono consecutivi. In pratica, da nove anni a questa parte l'unico brivido provato dai tifosi bianconeri è stato quello di capire in che giornata organizzare i caroselli, perché la vittoria in campionato era sempre piuttosto scontata. I motivi sono molti: ottimo mercato, una panchina che potrebbe tranquillamente costituire la formazione titolare di una squadra da prima metà della classifica, l'oculata scelta degli allenatori, una strategia a lungo termine con investimenti che rendono (uno su tutti: lo stadio di proprietà).

Un'altra ragionevole certezza per l'anno prossimo, invece, è che la Juventus non vincerà la Champions League. Anche quest'anno, è stata eliminata dal Lione agli ottavi di finale, e, pur essendo arrivata spesso molto avanti (negli ultimi quattro anni è arrivata anche in finale e ai quarti di finale), è dal 1996 che non tocca quello che è diventato a tutti gli effetti il trofeo più ambito, se non altro per zittire tutte le altre squadre a strisce i cui tifosi, la sera prima della partita, si erano già preparati battute e meme da sfoggiare in caso di sconfitta.

Certo, i detrattori della Vecchia Signora hanno di che gioire nel vederla prendere sempre cocenti batoste, però c'è da chiedersi perché una squadra che in patria non ha rivali quando invece va all'estero non riesce ad arrivare in vetta: è l'ansia da trasferta, il jet lag o il calcio italiano non è più quello di una volta? Perché se fosse così gli avversari avrebbero davvero poco da stare allegri.

Ora che abbiamo fatto il punto sulle certezze calcistiche, possiamo cominciare a dissertare di filosofia: ha senso tifare una squadra che vince sempre o dopo qualche anno diventa noioso? Certo, ci sono altri paesi in cui la prima classificata è abbastanza prevedibile, ma c'è comunque il brivido di tirare una moneta per scegliere su chi puntare: dal 2005 nella Primera División spagnola solo una volta il titolo non è stato vinto da Real Madrid o Barcellona (nel 2014 ha trionfato l'Atletico-Madrid), mentre in Scozia bisogna tornare addirittura al 1985 per vedere la Scottish Premiership vinta da una squadra che non fosse quella del Celtic o dei Glasgow Rangers (nel 1985 l'Aberdeen aveva vinto il suo quarto campionato: a parte le due citate, è la squadra che vanta più vittorie, insieme a Hearts e Ibernian). Anche la Germania vede l'egemonia del Bayern Monaco che ha vinto gli ultimi otto trofei, insidiato, comunque a grande distanza, dal Borussia Dortmund. Però ogni tanto saltano fuori squadre come lo Stoccarda nel 2007 e il Wolfsburg che nel  2009 vinse il suo primo campionato. Se però cerchiamo la variabilità, è meglio volare oltremanica: negli ultimi 20 anni hanno vinto lo United (sette volte), l'Arsenal (due volte), il Chelsea (cinque volte), il Liverpool (una volta), il City (quattro volte) e il Leicester, di cui molti ricorderanno la storica prima vittoria in campionato perché ad allenarlo c'era il "nostro" Ranieri.

Gli amanti del calcio, comunque, si consolino, perché anche gli appassionati di Formula 1 ultimamente hanno di che annoiarsi: dal 2014 ha vinto il titolo soltanto la Mercedes (sempre con Hamilton, a parte nel 2016: quell'anno hanno fatto doppietta con Rosberg al primo posto e Hamilton al secondo).

Come dicevamo, il problema non è solo per la frustrazione degli eterni secondi, ma anche per i vincenti: dopo un po', si può solo cadere, e come diceva il personaggio spalla in Vanilla Sky

Senza l'amaro, amico mio, il dolce non è tanto dolce

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