Potrebbe essere una buona idea fare un salto a Macerata la prossima settimana tra il 6 e il 10 ottobre, il piccolo capoluogo di provincia marchigiano ospita l’edizione 2021 di uno splendido festival nazionale sullo sport, Overtime. Macerata è sede di un’antichissima quotata Università e di una delle poche italiane Accademia delle Belle Arti, ricca di memorie archeologiche, di storia e di cultura come un po’ tutti i borghi medievali e rinascimentali italiani di collina (a venti chilometri dall’Adriatico e a quaranta dai Sibillini), a cavallo fra due dei tredici fiumi (Chienti e Potenza) che caratterizzano il pettine regionale, con un mirabile teatro tardo settecentesco (fra i pochi in territorio italiano a quel tempo) e il mitico maestoso musicale Sferisterio all’aperto, celebre per chi gusta Vincisgrassi e ciauscolo possibilmente con un buon Ribona invecchiato.
Da molti anni si svolge a Macerata a inizio ottobre l’originale seguitissimo Festival dell’etica sportiva: imprese dei campioni e vicende dei grandi sconfitti, romanzi sullo sport, convegni a 360 gradi, protagonisti che narrano la propria e altrui etica sportiva, esibizioni, concerti, aperitivi e iniziative a tema. Lo sport (accessibile a tutti) diventa chiave di lettura dei processi di socialità, costruzione di scambi interculturali, luogo della memoria pubblica nazionale. Quest’anno siamo alla decima edizione maceratese, esserci vale la pena.
La storia di Overtime nasce da un gruppo di ragazzi e di ragazze amanti della pratica sportiva e dei connessi aspetti culturali. Nel 2009 fondarono l’associazione culturale Pìndaro con l’obiettivo di organizzare progetti ed eventi che promuovessero la cultura del benessere, del territorio e della socialità; il nome fu scelto in onore dell’antico poeta greco, il primo a scrivere di sport. Nel giro di un paio di anni impostarono un festival originale, non vi erano eventi simili né in Italia né in Europa. Il progetto partì nel 2011 a Pesaro, istituendola come sede legale: un micro-evento piuttosto settoriale e di nicchia, indirizzato specialmente a giornalisti e cultori della materia.
Gli incontri vennero organizzati all’inizio del mese di ottobre principalmente per due ragioni: la prima in chiave turistica, al fine di veicolare flussi in un periodo dell’anno autunnale evitando di affollare il già saturo panorama di festival estivi; la seconda legata al tradizionale weekend di sosta dei campionati nazionali di calcio. La durata era di appena tre giorni e l’evento ebbe una discreta riuscita ma non poté essere confermato. Valutate diverse possibilità, l’associazione decise di continuare lo sviluppo del progetto, mantenendo il periodo dell’anno e una città abbastanza piccola, viva e con spazi pubblici vicini e raggiungibili tra loro (i nostri “centri storici”), allungando inoltre la durata a cinque giorni. In occasione della prima edizione a Macerata nel 2012 furono creati il sito internet e la pagina Facebook, ancora operativi.
Nel 2013 ebbe luogo la prima vera e propria edizione strutturata che vide migliaia di partecipanti e spettatori: con il tema “Geni e ribelli” fu organizzato in una grande piazza il concerto dj set del cantante Morgan, a quel tempo giudice del programma televisivo X-Factor, iniziativa rimasta nella storia degli eventi marchigiani. Fu un cambio di rotta, proprio per la mostrata utile capacità di coinvolgere personaggi e artisti noti, afferenti solo indirettamente alla sfera sportiva, comunque capaci di raccontare lo sport a 360°: via via negli anni don Luigi Ciotti, Giuliano Palma, i Subsonica, lo staff di Radio Virgin, i Sud Sound System, Federico Buffa, Pif, Dj Ringo, Gianfelice Facchetti, Filippo Roma, Paola Maugeri, Giovanni Storti, per iniziative di attualità musicale e culturale ispirate al mondo dello sport, spesso accanto a campioni di varie discipline, fra gli altri: Andrea Lucchetta, Alessandro Abbio, Antonio Cabrini, Ciccio Graziani, Simona Galassi, Filippo Magnini, Lea Pericoli, Nicola Rizzoli, Clemente Russo, Giovanna Trillini, Andrea Zorzi, Beppe Bergomi, Ivan Ramiro Cordoba, Serse Cosmi, Daniel Hackett, Gianmarco Tamberi, Gianluca Vialli.
La manifestazione ha visto una grande crescita e un notevole sviluppo negli ultimi anni, sono arrivati patrocini e riconoscimenti importanti quali quelli di Rai, Coni e Cip (Comitato Italiano Paralimpico), la Presidenza del Consiglio dei ministri, la Regione Marche, l’Università degli studi di Macerata, varie federazioni sportive, fondazioni ed enti cinematografici. La multidisciplinarietà e il linguaggio non convenzionale hanno trovato conferma nell’ultima edizione, svoltasi dal 7 all’11 ottobre 2020, quando lo sport era appena ripreso dopo il primo lockdown, che aggiunse prestigiosi eventi collaterali: la Rassegna Nazionale del Cortometraggio e del Documentario Sociale sullo Sport (Overtime Film Festival); appuntamenti sull’educazione alimentare e sull’enogastronomia sportiva; incontri letterari con autori di romanzi e libri su tematiche sportive, come le biografie di celebri sportivi e racconti di storici eventi sportivi; esibizioni fuori da stadi e palazzetti, degustazioni guidate in grado di richiamare migliaia di persone. Complessivamente 35 eventi organizzati, oltre 8.000 visitatori, vasto seguito social, flusso turistico da altre regioni non solo limitrofe.
Ogni anno è stato scelto un temo come titolo e filo conduttore di chiunque partecipa o prende la parola, più uno spunto omogeneo che una materia di dotte dissertazioni scientifiche, ogni volta suscitando fantasia creativa e intrecci curiosi: Olimpiadi di Londra nel 2012, geni e ribelli nel 2013, fuori-classe nel 2014, le grandi sfide nel 2015, sconfitti e vincenti nel 2016, gregari e campioni nel 2017, le grandi imprese nel 2018, numeri nel 2019, tempi nel 2020. L’edizione 2021 ruoterà intorno ai colori. Dopo la trionfale estate sportiva italiana, sia come maglie azzurre che come bandiera tricolore (verde bianco rosso), l’edizione 2021 del Festival nazionale del giornalismo, del racconto e dell’etica sportiva di Macerata presenta un cartellone denso di appuntamenti e “chicche”.
La manifestazione si aprirà nella mattinata di mercoledì 6 ottobre con l’incontro Fiamme Oro: legalità ed etica sportivaalla presenza dei giocatori della Nazionale Italiana di Rugby e delle Fiamme Oro Carlo Canna e Giovanni Licata. Nel pomeriggio l’inaugurazione ufficiale sarà presieduta dal Presidente del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli, grazie al cui impegno non solo l’Italia ha vinto 69 medaglie alle Paralimpiadi di Tokyo 2020, ma soprattuto tantissimi ragazzi diversamente abili ora riescono a praticare sport. All’incontro parteciperà anche l’arciere paralimpico Stefano Travisani, vincitore della medaglia d'argento nella specialità mista in coppia con Elisabetta Mijno. Giovedì 7 ripercorrerà la propria straordinaria carriera sportiva e la battaglia legale che l’ha visto suo malgrado protagonista Beppe Signori, ex attaccante di Lazio e Bologna.
Venerdì 8 il festival ospiterà nell’aula magna di una scuola superiore tecnico-scientifica Maurizia Cacciatori, giocatrice simbolo del movimento pallavolistico italiano e testimonial sportivo del progetto “Allenarsi per il futuro”; in tarda serataFederico Buffa, narrerà alcune delle più note imprese che lo sport e i suoi protagonisti hanno regalato alle nostre esistenze. Tanti gli incontri da non perdere anche sabato 9 ottobre tra cui le presentazioni dei libri Sulla sirena. Livorno-Milano 1989 di Dario Ronzulli (anteprima nazionale), La Città azzurra di Elena Marmugi, Zlatan Ibrahimovic, una cosa irripetibile di Daniele Manusia, il fondatore di “Ultimo Uomo”.
A pochi mesi dalla conclusione delle Olimpiadi non poteva mancare un appuntamento dedicato agli ori olimpici, che nel 2021 hanno visto un ruolo incredibile dell’atletica italiana: ospiti Gelindo Bordin, vincitore della maratona di Seul 1988, Nazareno Rocchetti, massaggiatore di tanti famosi atleti, Franco Bragagna, giornalista di Rai Sport che con le sue telecronache ha celebrato grandi e piccole imprese, ultime in ordine temporale quelle realizzate in Giappone. Confermate anche nel 2021 le proiezioni e i concorsi sui documentari e cortometraggi sportivi, una vetrina ormai tradizionale per valorizzare i lavori di registi e videomaker di settore, le degustazioni di Overtime Wine Festival a cura della Associazione marchigiana dei Sommelier, le collaborazioni con il territorio, dalle realtà associative alle aziende, dai club service agli Ordini professionali.
Un certo rilievo potranno avere due convegni di approfondimento: La libertà delle donne passa dalla cultura, ma anche dal prendersi cura della mente e del corpo, e Leadership e comunicazione, eleMenti per vincere nello sport, fra gli ospiti l’arbitro maceratesedi calcio di serie A Juan Luca Sacchi. Quattro le mostre in programma durante le cinque giornate di manifestazione, tre concentrate presso la Galleria Antichi Forni: Socrates. L’immortalità della rivolta a cura di Marco GK Gnaccolini e Cosimo CZM Miorelli, Azzurro. Cercando l’Europa. Unavita a fotografare gli eroi della Nazionale, progetto a cura di NFC Edizioni, con fotografie di Alberto Sabattini e Azzurri, storia della Nazionale in figurine dalla collezione di Gianni Bellini. A completare il quadro Match Point, con illustrazioni a cura di Daniele Simonelli presso la nuova enoteca di vini naturali Koiné in Corso Matteotti.
I ragazzi del Banca Macerata Rugby organizzeranno la quinta edizione del torneo di beneficenza destinato a raccogliere fondi per uno dei comuni terremotati del maceratese, Castelsantangelo sul Nera, una causa cui Overtime è sempre stato molto vicino, anche attraverso la riuscita pubblicazione del libro E vissero sconfitti e vincenti. Novità dell’edizione 2021, infine, lo Stage Overtime Ladies, evento di rugby femminile. Quel che più colpisce nel successo in crescita di Overtime è che da quattro anni c’è la “concorrenza” negli stessi giorni di un evento gigantesco e ricchissimo organizzato dalla Gazzetta dello Sport a Trento, quarta edizione 7-10 ottobre 2021; per capirci, quest’anno saranno là presenti praticamente tutti gli ori olimpici. Talvolta, voler mettere tutto a tutte le ore del giorno e della notte, un clamore dietro l’altro, fa perdere di vista lo scambio efficace di opinioni.
Occorre tener presente che Macerata è Città Europea dello Sport 2022, in lizza per aggiudicarsi il premio Aces Video Awards che sancirà (nei giorni di Overtime 2021) il premio al miglior video di tutte le città europee e una delle candidate al riconoscimento di Miglior Città Europea dello Sport (Best European City of Sport), insieme agli altri numerosi municipi italiani presentatisi per vedersi assegnare il titolo di Capitale (Capital), Città (City), Comune (Town), Comunità (Community), Isola (Island) e Regione (Region) Europea dello Sport. Volersi attrezzare come città dello sport è un impegno interessante, perché riguarda tutti i cittadini e non solo i professionisti, una pratica diffusa e non solo un tifo cittadino.
Nelle palestre, negli oratori, tra i percorsi del verde pubblico, nelle aule di scuole e facoltà, a cielo aperto e al chiuso, l’agonismo può essere inteso non solo come impegno individuale o di squadra ma anche come formazione alla convivenza civile, al meticciato degli spazi, al teatro della vita. Città dove lo sport si viva, si condivida, si racconti, si insegni, la cui etica e i cui valori si promuovano e si diffondano, dove non esistano discipline minori bensì pratiche disciplinate in luoghi di cultura, divenendo riferimento riconoscibile per l’intero territorio. Uno sport “etico” di tutti e per tutti, anche degli svantaggiati, dei meno abili e dei perdenti.
Del resto, dall’ultimo report Istat si stimano in oltre 20 milioni gli italiani con più di tre anni che praticano uno o più sport con continuità (24,4%) o saltuariamente (9,8%). La distribuzione geografica vede il Nord-est con il 40,4%, il Nord-ovest con il 39,5%, segue il centro con il 35,3% e infine Sud e Isole al 26,2%. Nei Comuni dell’Italia centrale con una popolazione tra i 10.000 e 50.000 abitanti i praticanti sportivi si attestano al 33,4%; di questi il 23,9% svolge attività sportiva in maniera continuativa e il 9,5% in modo saltuario. E il 26,5% della popolazione non pratica sport ma svolge attività fisica come per esempio fare lunghe passeggiate (almeno 2 chilometri), nuotare, andare in bicicletta o altro. La classifica degli sport praticati vede ai primi quattro posti: ginnastica, aerobica, fitness e cultura fisica (il 25,2% degli sportivi); calcio e calcetto (il 23% degli sportivi); sport acquatici e subacquei (il 21,1% degli sportivi); atletica leggera, footing e jogging (praticato dal 16,8% degli sportivi); altri (il 13,9% degli sportivi)
Certo, lo sport è un’attività del tempo libero ancora fortemente legata all’età. La passione per lo sport raggiunge le quote più elevate tra i ragazzi di 11-14 anni (70,3%, 61% in modo continuativo e 9,3% in modo saltuario). A partire dai 15 anni l’interesse per la pratica sportiva inizia a diminuire anche se la quota di praticanti rimane comunque elevata fino ai 24 anni (rispettivamente 63,4% tra i 15 e i 17 anni e quasi il 54% tra i 18 e i 24 anni). A partire dai 25 anni le quote di praticanti diminuiscono fino a raggiungere quote meno elevate nelle fasce d’età più adulte. Superata la soglia dei 65 anni il livello di pratica sportiva scende al 17,5% mentre tra la popolazione di 75 anni è pari al 6,3%. Dato interessante da segnalare, tuttavia, è il forte aumento della pratica sportiva nelle età più anziane, che negli ultimi 10 anni è quasi duplicata passando dal 5,5% al 10,5%. Un recupero, quello della popolazione anziana, che ha interessato entrambi i sessi ma in misura maggiore le donne.