È stato fatto oggi il primo passo per la realizzazione di un hub dell'innovazione in uno spazio di circa 1000 mq nella Fiera di Padova. L'università ha firmato oggi il protocollo che dà il via al progetto. Questo significa che diventerà realtà un obiettivo annunciato già qualche mese fa, cioè quello di destinare agli studenti di ingegneria dei nuovi spazi in cui saranno allestite aule e organizzate attività di formazione, e che costituiranno anche un punto di incontro con le aziende nel campo dell'innovazione scientifica e tecnologica. Gli altri firmatari del protocollo sono il comune di Padova, la provincia, la camera di commercio, e la fiera di Padova immobiliare.
“Questa nuova avventura era da tempo definita”, precisa Antonio Santocono, presidente della fiera di Padova immobiliare. “Il nostro concetto principale è fare della nostra città e del suo territorio una cornice per l'innovazione”. Franco Pasqualetti, vicepresidente della camera di commercio, parla di un lavoro certosino che porterà a un risultato notevole, dal quale le aziende e l'intero tessuto economico trarranno un grande beneficio.
Il rettore Rosario Rizzuto, ricorda che si tratta di un progetto già nato tempo fa, grazie alle reti di innovazione regionale che sono state lanciate e che vede centinaia di aziende in contatto continuo con i ricercatori universitari per migliorare l'efficienza produttiva e mantenere un alto grado di innovazione. “Siamo parte di un impegno corale di più istituzioni. Non potremmo essere efficaci nella nostra azione se non sentissimo che le istituzioni che rappresentano i nostri cittadini e il ruolo produttivo sono costantemente al nostro fianco”, chiarisce il rettore. “Abbiamo una scuola di ingegneria che aumenta anno dopo anno i suoi iscritti, e questo incremento costante continua a non soddisfare completamente la richiesta di ingegneri sul nostro territorio. Il mondo produttivo ne richiede sempre di più, e noi vogliamo andare in questa direzione”.
Gli studenti entreranno così in contatto con imprese, aziende e laboratori fin da subito, mettendo fisicamente assieme i luoghi della formazione e quelli dell'innovazione tecnologica. È un'operazione di grande valore e grande potenzialità. Una vera e propria “contaminazione”, termine usato da Rizzuto in senso positivo per descrivere il modo in cui si vuole mettere in diretto contatto i futuri ingegneri con il settore produttivo.
“In altre occasioni abbiamo parlato delle reti innovative regionali e del competence center, cioè quell'iniziativa per cui i nove atenei del triveneto diventano un punto di riferimento per lo sviluppo di nuove tecnologie”, continua Rizzuto. “Abbiamo deciso così di concentrarci sul capitale umano, che è la parte più preziosa: sono i ragazzi, che diventeranno il motore dello sviluppo tecnologico di domani. Vogliamo costruire un luogo della formazione in ambito tecnologico per la scuola di ingegneria. Abbiamo ritenuto che fosse giusto che l'università si impegnasse per costruire in questa sede un luogo di formazione innovativo per nuovi lavoratori in uno spazio della fiera, non portandone via una parte, ma arricchendola ulteriormente”.
Il presidente della provincia Fabio Bui dichiara che non si può vanificare la “straordinaria occasione di costruire la Padova del 2030”. Con questo intende dire che si tratta non solo di progettare il domani, ma un domani a lungo termine, in modo tale da disegnare la città che vorremmo per il prossimo decennio. “Tutte le istituzioni di Padova sono assieme e guardano ai prossimi anni. La storia del nostro territorio non può prescindere dall'università e dagli investimenti e dagli spazi che essa ha sempre avuto nell'indirizzare le scelte, né da quanto noi possiamo investire nell'informazione e nello sviluppo della città e del territorio”, aggiunge Bui.
Il nuovo direttore generale della fiera di Padova, Luca Veronesi, che ha preso servizio dalla seconda metà di luglio, è ben lieto di ampliare la visione solamente fieristica della struttura in via Tommaseo. Comunque il sindaco Sergio Giordani conferma che l'aspetto fieristico non sparirà, ma verrà affiancato da questo nuovo utilizzo. Riguardo ai tempi, il rettore propone come obiettivo l'anno accademico 2021-2022.
La firma dell'accordo vede quindi le due istituzioni pubbliche dell'università e della fiera lavorare insieme, mettendo a disposizione uno spazio in cui costruire un luogo che potrà contenere 3000 studenti di ingegneria, trasformando finalmente questa idea in un progetto operativo.