SCIENZA E RICERCA

Nature-based solutions: la natura può aiutarci a fermare la crisi climatica

Spesso si ritiene che le conseguenze del cambiamento climatico potranno essere neutralizzate solo affidandosi alla tecnologia. Tra i più noti sostenitori della geoingegneria vi è, ad esempio, Bill Gates, il quale sostiene che solo tramite l’innovazione tecnologica si potranno ridurre gli effetti della crisi climatica ed avviare le società alla transizione verso la sostenibilità.

La tecnologia non rappresenta però l’unica soluzione possibile. Da tempo, infatti, si guarda con sempre maggior interesse alla natura: i meccanismi di regolazione messi in atto dagli ecosistemi possono, se adeguatamente indirizzati, non solo contribuire in modo sostanziale a preservare la biodiversità, ma anche agire positivamente nel rallentare il riscaldamento climatico.

Le nature-based solutions hanno grandi potenzialità, in quanto potrebbero permettere di coniugare la tutela ambientale con il raggiungimento degli obiettivi di carattere sociale ed economico delineati nell’Agenda 2030. Tuttavia, è fondamentale che questi interventi vengano applicati in tempi brevi e su vasta scala: non c’è più tempo per le indecisioni, e solo attraverso azioni concrete ed immediate si può sperare di uscire dalla crisi.

Lorenzo Ciccarese, autore principale e revisore di molti rapporti IPCC (membro del gruppo di autori insignito del Nobel per la Pace del 2007), National Focal Point italiano dell’IPBES e ricercatore presso il dipartimento per il monitoraggio e la tutela dell’ambiente e per la conservazione della biodiversità dell’ISPRA, ci spiega quali sono gli interventi environmental-friendly, come possono essere messi in pratica e quali impegni spettano sia alla comunità scientifica, sia alla politica nell’intraprendere questa strada.

Servizio di Sofia Belardinelli, montaggio di Barbara Paknazar

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