Alcuni episodi di discussione apparsi sui social e riguardanti un articolo pubblicato su Il Bo Live mi danno lo spunto per rivolgermi alla nostra comunità e non solo.
La posizione presa dal nostro ateneo sulla guerra in Ucraina è molto chiara, fin dalle primissime ore dell’aggressione criminale da parte della Federazione Russa. È intervenuta la nostra rettrice, il nostro Centro per i diritti umani ha già organizzato incontro e riflessioni. Ci sono iniziative di solidarietà, il giornale ha pubblicato un pezzo sulle reti per la pace organizzate dalla comunità accademica e di ricerca internazionale. Ieri, 3 marzo, Il Bo Live ha raccolto la testimonianza di un ricercatore ucraino in fuga da Kiev.
Comprendo che l’indignazione, la rabbia e il dolore per quanto accade generino emozioni forti. Ma ciò non giustifica mai toni aggressivi nelle discussioni, soprattutto nei social network.
Lo dico perché nei giorni scorsi un articolo, firmato da Fabrizio Tonello, è stato giudicato sbagliato o - non so - troppo timido nei confronti di Putin o della Russia. Non voglio entrare nel merito, ma quel pezzo ha suscitato alcune reazioni scomposte. Noi abbiamo invitato chi dissentiva a intervenire. Questo è quello che facciamo: siamo una testata di giornalismo scientifico e culturale e vogliamo essere rigorosi, autorevoli e pluralisti. Quindi, abbiamo pubblicato e continueremo a pubblicare articoli con visioni e prospettive diverse, fermo restando la condanna per quanto sta accadendo in questi giorni.
Ne approfitto per aggiungere tre piccoli principi per chi scrive su Il Bo Live e per chi commenta sui social: prego chi discute di moderare i toni, usando i termini corretti di un dibattito civile. Evitiamo, poi, gli attacchi ad personam: polemizziamo sulle idee, litighiamo su ipotesi, interpretazioni ed evidenze portate a supporto, ma lasciamo stare frasi in stile “chi ti ha dato la laurea” o simili. Infine, quando si argomenta contro un’idea lo si deve fare usando altri dati, altre fonti e altre evidenze. E usando la ragione e il dissenso argomentato. Io amo, amiamo, le discussioni. Nella scienza sono il sale della creatività e del progresso delle conoscenze. Ma, capiterà ancora di pubblicare articoli che deluderanno qualcuno o che non piaceranno. Se risponderete, non insultiamo nessuno e noi daremo la parola ai diversi punti di vista, purché coerenti con i nostri valori fondanti. Che in questo caso parlano di libertà, quindi sempre a fianco di chi è stato aggredito in modo criminale e senza alcuna giustificazione.