“Alfabeti naturali” di Federica Buglioni e Luogo Comune (Topipittori)
Un pattern si crea ogni volta che una forma si ripete creando un ritmo. Le ali della farfalla caligo idomeneus, detta testa di gufo, è costellata di ocelli, ovvero macchie che sembrano occhi. Le macchie dello squalo balena imitano i riflessi della luce nell’acqua e quelle presenti sui gusci delle uova di quaglia servono a mimetizzarle. A prima vista le zebre sembrano tutte uguali, invece ognuna ha un 'vestito' diverso, un pattern tutto suo che rende ogni esemplare unico ed "è così che i cuccioli riconoscono le madri in mezzo a un mare di mamme a strisce". Inoltre, l'alternanza di strisce bianche e nere, variazioni comprese, proteggono dagli attacchi di altri animali, sia grandi che piccoli: "I predatori vedono la massa di zebre ma faticano a capire dove finisce un individuo e dove comincia l’altro; gli insetti come le mosche cavalline, che si posano spesso sui mantelli uniformi di altri equini come l’asino e il cavallo, sono infastiditi dal forte contrasto dei due colori".
Non chiamiamole solo strisce: in natura tutto può tornare utile, anche ciò che all’apparenza sembra semplice decorazione di bellezza. "Ogni pattern può avere tanti e diversi perché. Su un sasso, per esempio, le strisce sono una traccia di come quella pietra si è formata, su una foglia d’insalata sono nervature che trasportano energia, sulla tigre sono una strategia per mimetizzarsi e sulla vespa sono un segnale d’avvertimento".
Negli ultimi anni abbiamo imparato a valutare i libri illustrati non più come prodotti per i più piccoli, ma come pubblicazioni adatte a tutte le età, con specifiche caratteristiche, con un linguaggio proprio, e a cui viene riservata particolare cura. Alfabeti naturali, scritto da Federica Buglioni, illustrato da Luogo Comune, edito da Topipittori, è arrivato recentemente in libreria ed è il nuovo consiglio di lettura per bambini e adulti della nostra serie Piccole pagine. Il sottotitolo spiega di cosa si tratta: una piccola guida all’osservazione della creatività dell’Universo. Una guida ma anche un libro-gioco, per disegnare, confrontare le forme, imparare a osservare il mondo naturale con attenzione, "sperimentare pattern in attività da realizzare in natura usando foglie, pigne, rami o sassi", provando a creare opere di Land Art nell'ambiente.
Strisce, macchie, simmetrie (im)perfette, spirali e ramificazioni del mondo naturale, nella maggior parte dei casi, non sono visibili a occhio nudo: spesso sono nascoste, "si trovano sottoterra – le radici delle piante, il micelio dei funghi – oppure in mare, per esempio nel plancton". Per esempio, fu solo grazie al microscopio che, “nel 1862, il biologo marino Ernst Haeckel riuscì a osservare e disegnare i minuscoli scheletri ramificati e reticolati dei radiolari, che formano immensi depositi sul fondale degli oceani".
I pattern di ramificazione delle piante consentono loro di crescere e "godere di luce, ombra e umidità": accade per radici, infiorescenze, tronchi e rami "di alberi e arbusti che, a seconda delle specie, si biforcano o producono rametti laterali che si allargano – in orizzontale, in su o in giù – rendendo ogni pianta riconoscibile". Anche squame, placche, scaglie, scuti e penne si rivelano utili perché "proteggono dal caldo, dal freddo, dall’umidità, dai parassiti, dai morsi dei predatori o dagli urti e aiutano a volare o a nuotare". Nuotare, appunto: in acqua cosa accade? Possiamo parlare di pattern quando le forme non sono fisse? Le onde, l’arcobaleno, le nuvole, le gocce di pioggia sono pattern dinamici. Anche gli animali, riuniti in gruppi, possono creare pattern dinamici: pensiamo ai cerchi creati dai pesci nel mare o ai disegni degli storni nel cielo. Talvolta i pattern sono tracce di passaggi: non parliamo solo delle orme di animali, che ci fanno immaginare quattro zampe in movimento, ma anche delle stratificazioni sulle rocce, “testimonianze di [...] trasformazioni geologiche”, e ancora, "le strane serpentine sulle foglie annunciano la presenza degli insetti minatori".
L'uomo ha sempre mostrato interesse per i pattern naturali, così dunque la scienza con la sua continua ricerca di verità e stupore. Buglioni ci ricorda che, ne Il Saggiatore, Galileo Galilei rifletteva sulla relazione tra forme naturali e scienza, descrivendo l'universo come un grande libro "scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto".
Della stessa casa editrice:
Naturalisti in cucina di Federica Buglioni e Anna Resmini (Topipittori). Quarantotto pagine di esperimenti per scoprire semi, verdure, bucce e polpe, studiarne l’anatomia, imparare a osservare e a avere così più consapevolezza.
Api, sciami, alveari di Gioia Marchegiani e Beti Piotto (Topipittori). Appena uscito in libreria, il volume illustrato svela il mondo delle api, insetti dalle eccezionali qualità.
In riva al mare di Elisabetta Mitrovic (Topipittori). Un’escursione lungo un selvaggio litorale, fra terra e acqua, dune e spiaggia per scoprire la vita che ospitano. Una lettura ricca di incontri fra uccelli marini e di passo, conchiglie e alghe, organismi marini, fiori e arbusti.
Se ti piacciono guide e classificazioni, ecco altri consigli di lettura:
Unico nel suo genere scritto e illustrato da Neil Packer (Camelozampa). Un libro sulle categorie. Premio Andersen come miglior libro di divulgazione, Premio Cento come miglior narrazione per immagini e Bologna Ragazzi Award Non Fiction. Un ragazzino esplora i molti modi in cui classifichiamo il mondo: il regno animale, i mezzi di trasporto, gli strumenti musicali, l’arte, le nuvole nel cielo.
Il colore dei fiori di Michael e Darroch Putnam e Inventario illustrato dei fiori di Virginie Aladjidi e Emmanuelle Tchoukriel (L'ippocampo). E di inventari L’ippocampo ne ha pubblicati molti altri.
Piccola guida alle farfalle di Alison Davies e Tom Frost (Nomos). Per identificare le farfalle più belle, colorate, rare con quaranta esemplari descritti e illustrati. Dall'occhio di pavone alla farfalla zebrata.